Sono nato a Padova e sono il primo di 4 fratelli e sorelle. La mia famiglia stava vivendo un momento molto difficile e mia mamma ha deciso di chiedere aiuto. Da lì a poco sono stato accolto, all’età di 7 anni, al Villaggio SOS di Vicenza, insieme e mia mamma, mio fratello e una delle mie due sorelle.
L’inizio non è stato facile. Non sono una persona che si fida, ma dopo un po’, grazie alle persone che lavorano al Villaggio SOS di Vicenza, ho imparato tante cose che non conoscevo: l’abbraccio, il volere bene a qualcuno, la capacità di fidarsi.
Ho vissuto circa 10 anni al Villaggio SOS. Non parlo molto ma attraverso lo sport mi esprimo facilmente e inizialmente ho usato il calcio per comunicare: tutti i ragazzi giocavano a calcio e giocare con loro mi permetteva di entrare in relazione, costruire delle amicizie.
Poi un giorno, intorno ai 10 anni, mi sono trovato in mano una palla da basket. L’ho lanciata, ho fatto canestro e, da quel momento, la mia vita è cambiata.
Grazie al sostegno del Villaggio SOS di Vicenza ho iniziato a giocare a Marostica. Le persone con cui sono cresciuto al Villaggio SOS hanno sempre creduto in me, inizialmente più di quanto io stesso credessi nelle mie capacità. Quella fiducia mi ha permesso di credere davvero in me stesso. Loro hanno visto il mio talento e questo mi ha permesso di riconoscerlo e di credere in me, mi sono chiesto: “Se ci credono loro perché non dovrei crederci anche io?”
Da quel momento ho avuto un solo obiettivo: essere il migliore. Così ho giocato a Milano, poi a Roma e in Sicilia dove siamo stati molto vicini a prendere lo scudetto: un’esperienza indimenticabile che mi ha motivato a fare ancora meglio, ancora di più. Ho finito le superiori a Vicenza e per poter proseguire la mia carriera nel basket ho studiato da privatista.
Sono stato a Caldonazzo prima come ragazzo accolto nel Villaggio SOS poi come professionista della pallacanestro per raccontare la mia esperienza e aiutare altri bambini a credere in loro stessi: anche se ci sono problemi, se non vedi una soluzione, se non ti fidi, lo sport, la tua passione possono essere una risposta per capire chi sei e chi vuoi diventare. Io ho iniziato con un tiro a canestro. Se vuoi una cosa puoi raggiungerla e per farlo la determinazione è fondamentale: devi crederci, devi dare l’anima.
Può non essere semplice. Io stesso non ho avuto una strada facile, ho dovuto fare delle scelte che mi hanno permesso di essere chi sono oggi. Ho scelto di allontanarmi da situazioni poco limpide, mi sono concentrato per raggiugere il mio obiettivo. Se non avessi preso quella strada tanti anni fa, oggi non so davvero dove sarei. Senza il Villaggio SOS di Vicenza non so dove sarei, chi sarei in questo momento.