Appello per i bambini "soli e accompagnati" in Nepal – 30.04.2015

Appello per i bambini "soli e accompagnati" in Nepal

I bambini devono essere supportati nel loro Paese d’Origine

Milano, 30 aprile 2015 - SOS Villaggi dei Bambini chiede a tutti gli attori impegnati nell’emergenza in Nepal di mettere l’interesse dei bambini al primo posto, come affermato dalle “Linee Guida delle Nazioni Unite in materia di accoglienza etero familiare”, adottate il 18 dicembre 2009.
SOS Villaggi dei Bambini ritiene che i bambini debbano prima di tutto essere supportati nel loro paese d’origine. Principio sancito non solo dalla convenzione ONU sui diritti dei bambini, ma anche dalle Linee Guida in materia di accoglienza etero familiare, adottate ufficialmente dalle Nazioni Unite nel dicembre 2009, che forniscono un quadro importante su come agire per i bambini in situazione di emergenza: art. 165 “nelle situazioni di emergenza […] non deve essere preso nessun provvedimento che possa intralciare un’eventuale riunificazione familiare come l’adozione, il cambio di nome, il trasferimento in un posto lontano dalla possibile localizzazione della famiglia, fino a che tutti gli sforzi per rintracciarla non siano stati compiuti esaustivamente”.
I bambini sono sempre tra i più vulnerabili nelle situazioni di emergenza e queste Linee Guida dovrebbero essere osservate da tutti gli attori. Il principio di sostegno dei bambini nel loro paese d’origine è a tutela dei bambini stessi, perché al trauma della perdita degli affetti e dello shock, subito non si aggiunga quello dello sradicamento totale dal proprio contesto di vita e dai propri riferimenti culturali e linguistici. Perché non si corra il rischio che bimbi adottati frettolosamente in altri Paesi possano ritrovare la loro famiglia successivamente, subendo ulteriori fratture emotive. A tal fine è fondamentale un approccio coordinato tra le agenzie di soccorso in Nepal per identificare e registrare i bambini apparentemente “non accompagnati” il più rapidamente possibile, in vista di un potenziale ricongiungimento familiare.

A oggi la situazione della maggior parte dei bambini non accompagnati in Nepal non può essere valutata pienamente. “Identificheremo e registreremo i bambini non accompagnati, cercheremo le loro famiglie d’origine e riunificheremo, ove possibile, i figli con le loro famiglie. Offriremo accoglienza ai bambini rimasti orfani a causa del terremoto” – afferma la direttrice di SOS Villaggi dei Bambini Internazionale Nepal, Shubha Murthi.

Per i bambini che hanno bisogno di cure alternative, SOS Villaggi dei Bambini ritiene che si debbano vagliare le opzioni presenti nel paese di origine del bambino (art. 21 della CRC), come l’adozione nazionale, l’affidamento e l’accoglienza in comunità familiari. Prioritari per il bambino devono essere la stabilità e il ritorno alla quotidianità: tornare a scuola, vedersi con gli amici, giocare lo aiuteranno a recuperare più rapidamente.
 
È questo che ha spinto SOS Villaggi dei Bambini, che già fornisce cibo, acqua e beni di prima necessità alla popolazione colpita, a creare Spazi a Misura Bambino. I primi 3 sono stati allestiti a Bhaktapur e a Karve. A breve sorgeranno altri 14 nella Valle di Kathmandu. Gli Spazi a Misura Bambino assicurano: protezione da rischi come violenza, abuso e sfruttamento dei bambini soli, promozione del benessere psico-sociale (elaborando il trauma), sostegno emotivo e sociale e rafforzamento della capacità di protezione dell'infanzia da parte della comunità stessa.

“Studiamo la validità e l’efficacia degli Spazi a Misura Bambino da molto tempo. Sono stati utilizzati in Siria e nelle Filippine. Fornire uno spazio sicuro e stimolante per i bambini, dopo un disastro di tale portata, ha un impatto positivo immediato. Consente inoltre ai genitori di gestire la situazione di emergenza, dedicandosi alla ricostruzione, alla ricerca di cibo e acqua, alla partecipazione ai progetti comunitari, sapendo che i loro figli sono al sicuro. Negli spazi i bambini ricevono cibo e cure mediche e nel periodo in cui l’accesso all’istruzione è negato, svolgono attività scolastiche. Abbiamo sempre notato un beneficio per le famiglie nella gestione dello stress e della paura” – conclude Shubha.


Questa comunicazione si inserisce nel quadro delle iniziative coordinate da AGIRE – Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze all’interno dell’appello di risposta al Terremoto in Nepal. AGIRE è il coordinamento di 10  tra le più importanti organizzazioni non governative che rispondono in maniera congiunta alle gravi emergenze umanitarie. Maggiori informazioni su www.agire.it”.