SOS Villaggi dei Bambini in Palestina accanto ai Bambini e alle famiglie vulnerabili – 02.03.2016

SOS Villaggi dei Bambini in Palestina accanto ai Bambini e alle famiglie vulnerabili

Vivono sotto la minaccia quotidiana di violenza e morte. Hanno paura di andare a scuola. Noi li aiutiamo a elaborare il trauma

Milano, 2 Marzo 2016 - La violenza, gli arresti e le restrizioni alla libera circolazione a Hebron e nelle altre aree palestinesi occupate, continuano ad avere un terribile impatto sull’infanzia.
Alcuni bambini, beneficiari dei Programmi SOS, sono tra le vittime della efferata violenza che si sta consumando in quelle zone. Una bimba di 11 anni è stata colpita ad una gamba da un lacrimogeno mentre usciva di casa. La ferita è guarita ma ora lei ha paura di andare a scuola.

“Tutti i bambini e ragazzi di Hebron, Betlemme, Beit Ummar, Dura e Saer, aree che hanno visto un aumento della violenza e scontri tra palestinesi e israeliani, sono drammaticamente traumatizzati. Gli effetti dei checkpoint, degli arresti domiciliari, dell’utilizzo di proiettili di gomma e lacrimogeni sui bambini, sono l’aumento di angoscia, paura, crisi di panico, insonnia e incubi, sentimento di morte e distruzione della sfera simbolica e affettiva nel vedere la morte o l’umiliazione dei propri genitori impotenti. Il movimento dentro e fuori dalla città di Hebron e nei villaggi circostanti è limitato. Le strade sono bloccate, le scuole chiuse” -  racconta un nostro collaboratore.


L'ONU ha segnalato nel dicembre 2015 che 4.200 bambini di Hebron sono stati costretti a passare attraverso i checkpoint per andare a scuola. Secondo gli insegnanti, i bambini non sono in grado di concentrarsi e mostrano gravi segni di disagio psico-sociale.


“I bambini che stiamo proteggendo e sostenendo hanno visto i loro padri e fratelli arrestati dall'esercito israeliano. Alcuni hanno anche assistito all’uccisione di parenti o amici.
SOS Villaggi dei Bambini sta rafforzando la sua attività proprio nelle zone occupate per dare sostegno psicologico alle vittime di traumi. Ci stiamo occupando delle famiglie vulnerabili per aiutarle a superare il dramma  del vivere continuamente sotto la minaccia di violenza e morte. Ci stiamo occupando di circa 400 bambini e di 81 famiglie”.

Nel mese di febbraio un alto funzionario delle Nazioni Unite ha condannato la detenzione da parte di Israele di oltre 525 palestinesi, molti dei quali minorenni. Da oltre una decina di anni i maltrattamenti dei bambini palestinesi nel sistema detentivo militare israeliano sono ampiamente diffusi e sistematici. Anche UNICEF ha pubblicato un rapporto in tal senso. “Anche il sistema militare detentivo di Israele che colpisce i bambini è una anomalia” – ha concluso il nostro collaboratore.


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