SOS Villaggi dei Bambini lancia "Baci da sarajevo" – 22.11.2015

SOS Villaggi dei Bambini lancia "Baci da Sarajevo"

Campagna di raccolta fondi per ridare un futuro a 1000 bambini della Bosnia



In Bosnia, oltre 100 mila bambini vivono in condizioni di povertà e rischiano di perdere le cure familiari. Proteggere i bambini bosniaci e sostenere le famiglie per assicurare un futuro ai loro figli, garantendo istruzione scolastica e accesso alle cure mediche: questi sono gli obiettivi della campagna di raccolta fondi “Baci da Sarajevo” di SOS Villaggi dei Bambini Italia a cui si può contribuire dal 22 novembre al 5 dicembre con sms o chiamata da rete fissa al 45593. L'hashtag della campagna è #bacidasarajevo.
 

A 20 anni dalla fine del conflitto, la Bosnia ha ancora un tasso di povertà elevatissimo che si attesta al 70%. 6 bambini su 10 sono a rischio povertà assoluta. Sono più di 100mila quelli che rischiano di perdere le cure familiari e 2.661 i bambini e ragazzi che vivono in accoglienza etero-familiare. Troppi ancora gli orfanotrofi. Moltissimi i bambini che vivono in condizioni di trascuratezza e a rischio di grave pregiudizio. La scarsità delle risorse economiche ostacola lo sviluppo di servizi in grado di proteggere e tutelare bambini e ragazzi. Accogliere i bambini che hanno perso la loro famiglia e assicurare loro protezione e istruzione è l’obiettivo della campagna di raccolta fondi “Baci da Sarajevo” lanciata, oggi, da SOS Villaggi dei Bambini con il sostegno della storica testimonial dell’Associazione, La Pina. Alla campagna si può contribuire con un sms o chiamata da rete fissa al 45593 dal 22 novembre al 5 dicembre. “Vado sempre nei luoghi di cui nessuno parla. Vado a dare voce ai bambini che non ce l’hanno. Questa volta sono partita per la Bosnia. È un Paese che è stato devastato dalla Guerra, 20 anni fa. Vediamo sempre cosa accade nel momento in cui scoppia il conflitto, ma quello che rimane dopo? Quello di cui c’è realmente bisogno? Là ci sono migliaia di bambini in difficoltà. Hanno bisogno di aiuto e sostegno, insieme alle loro famiglie, quelle spezzate e vulnerabili!” – racconta La Pina.


Tanti i bambini di strada che vivono elemosinando. “Il nostro obiettivo sarà molto importante. Dobbiamo aiutare i bambini vulnerabili per evitare che vengano abbandonati o finiscano negli orfanotrofi e, parallelamente, dobbiamo sostenere i nuclei familiari in maggiore difficoltà economica e sociale. Solo così potremo garantire ai bambini uguali opportunità di istruzione, educazione e integrazione” – dichiara Maria Grazia Lanzani Rodriguez Y Baena, presidente di SOS Villaggi de Bambini Italia.


Dal 22 novembre al 5 dicembre, la campagna di raccolta fondi “Baci da Sarajevo” di SOS Villaggi dei Bambini si potrà sostenere attraverso il numero solidale 45593 per aiutare oltre 1.000 bambini e ragazzi in Bosnia. Sarà possibile donare 1 euro con un SMS da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce. La donazione potrà essere di 2 euro chiamando da rete fissa Fastweb, Vodafone e TWT. Le donazioni permetteranno di sostenere le fasce più disagiate della popolazione bosniaca che vivono ancora in situazione di marginalità sociale ed economica. I beneficiari sono: 100 bambini e ragazzi accolti e supportati dal Villaggio SOS di Sarajevo; oltre 400 bambini e 190 famiglie in grave difficoltà economica e sociale; circa 500 bambini e ragazzi a rischio di esclusione sociale e oltre 40 famiglie e 100 bambini di Srebrenica.
 

L’accesso all’istruzione viene parzialmente precluso ai bambini delle aree rurali, ai bambini Rom e ai disabili. “Abbiamo visitato il Villaggio SOS di Sarajevo. Una città che mi ha spezzato il cuore. E’ come se avessero smesso di sparare ieri. Sono passati anni ma per terra ci sono ancora i buchi delle granate, i palazzi massacrati dai cecchini” – continua La Pina – “C’è voglia di rinascere ma tanta sofferenza, violenza, povertà. Il Villaggio SOS è un oasi di pace in questa terra. I bambini stanno bene, sono protetti, studiano e possono immaginare un futuro. E’ un miracolo e dobbiamo fare in modo che continui!
 

Dal 1996 SOS Villaggi dei Bambini in Bosnia accoglie i bambini privi di cure familiari o a rischio di perderle nei Villaggi SOS, offrendo assistenza e supporto alle famiglie che rischiano di abbandonare i loro figli e favorendo il percorso di inclusione sociale di ragazzi e ragazze attraverso i Centri di Sviluppo Sociale e il progetto SuperBus, un programma di prevenzione mobile che in 10 anni ha raggiunto circa 70.000 bambini e ragazzi. “Nel 2016, inoltre, SOS Villaggi dei Bambini avvierà un nuovo programma di Rafforzamento Familiare a Srebrenica con l’intento di migliorare le condizioni di vita delle famiglie più vulnerabili del territorio che sono a grave rischio di marginalizzazione. Verrà garantita alla famiglia la sussistenza minima per vivere  dignitosamente, verranno migliorate le condizioni igieniche dei bambini e garantite le cure mediche necessarie” – conclude Maria Grazia Lanzani Rodriguez Y Baena.
 

Anche Baci Perugina sceglie di “Donare il futuro ai bambini della Bosnia” sposando la campagna #BaciDaSarajevo. Alcuni bambini, accolti e sostenuti da SOS Villaggi dei Bambini a Sarajevo, hanno creato emozionanti disegni che, riprodotti sui mitici cartigli, entreranno a far parte di un’edizione limitata Baci Perugina dedicata al Natale. “Maestra” d’eccezione, La Pina, che è stata accanto ai bimbi mentre disegnavano i loro piccoli capolavori.

 

Per sostenere #BaciDaSarajevo: http://bit.ly/BACIDASARAJEVO

 

SOS Villaggi dei Bambini in Bosnia. C'era ancora la guerra quando all’inizio del 1994 SOS Villaggi dei Bambini contatta le autorità bosniache per intervenire nel Paese. Tra il 1991 e il 1995, durante la guerra, molti bambini perdono i genitori e i Villaggio SOS di Sarajevo e Gracanica diventano per alcuni di loro una vera e propria famiglia. Oggi SOS Villaggi dei Bambini è presente in Bosnia con 2 Villaggi SOS e 3 Programmi di Rafforzamento Familiare a Mostar, Sarajevo e Gorazde. Inoltre gestisce 2 Asili SOS, 5 Centri di Sviluppo Sociale SOS e il programma di prevenzione mobile “SuperBus” che in 10 anni ha raggiunto circa 70.000 bambini e ragazzi.