Stiamo assistendo a una migrazione dei diritti dell’infanzia – 20.11.2015

Stiamo assistendo a una migrazione dei diritti dell’infanzia

SOS Villaggi dei Bambini fa un appello ai Governi per la protezione dei diritti dei bambini migranti e rifugiati

Milano, 20 Novembre 2015 - "L'unica cosa che tutti i bambini hanno in comune sono i diritti. Ogni bambino ha il diritto di sopravvivere e crescere, di essere istruito, di essere libero da violenza e abusi, di partecipare e di essere ascoltato" - ha dichiarato Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite.


SOS Villaggi dei Bambini volge quest’anno la sua attenzione ai bambini, ai giovani migranti e rifugiati in tutto il Mondo e ai loro diritti disattesi.
 

“Oggi, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza non possiamo non denunciare una vera e propria migrazione dei diritti dell’infanzia, insieme ai milioni di bambini e giovani che stanno attraversando i nostri Paesi per fuggire da morte, violenze, fame. Questo significa che non tutti i bambini hanno gli stessi diritti!” – afferma la Presidente di SOS Villaggi dei Bambini Italia, Maria Grazia Rodriguez Y Baena.
 

Sono 60milioni i migranti forzati; quasi 20milioni i rifugiati. La metà sono bambini a cui vengono negati i diritti alla sicurezza, alla nutrizione e l’accesso ad altri beni e la soddisfazione di bisogni primari.
 

Dobbiamo uscire da una logica nazionale e territoriale perché la migrazione a cui stiamo assistendo chiede di essere guardata oltre confini e barriere. I bambini e i ragazzi rifugiati e migranti hanno bisogno e hanno il diritto di ricevere una protezione speciale, come affermato nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (articolo 22). I governi devono ora porre i diritti dei bambini al di sopra di tutti gli altri temi di discussione. I bambini rifugiati e migranti, e in particolare i bambini non accompagnati o separati dalle loro famiglie, devono essere la priorità. La situazione globale è complessa e non è una crisi che si risolverà in tempi brevi. La risposta deve essere articolata, tentando di risolvere le cause alla radice, nei paesi di origine. La maggior parte dei rifugiati fuggono da conflitti: ecco perché chiediamo soluzioni politiche concrete ed efficaci. I governi sono chiamati oggi ad aumentare gli sforzi per trovare soluzioni a lungo termine, nei paesi d'origine. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, adottati di recente, sono il modello per un mondo in cui nessuno debba più abbandonare la propria casa, per nessun motivo. Tutti i paesi devono tenere aperti i propri confini per consentire ai rifugiati di muoversi in cerca di sicurezza. Durante il loro viaggio, i bambini hanno bisogno ricevere cibo, riparo, cure mediche e gli spazi a misura bambino. Nei paesi in cui rifugiati e migranti trovano una nuova casa, le autorità devono fornire ai bambini un ambiente educativo dove possano imparare e crescere con la propria famiglia o con un'altra famiglia in conformità con le Linee guida per l’accoglienza etero-familiare dei bambini. Per offrire questa possibilità, i governi devono riconoscere che l'attuale crisi impone loro di impegnarsi finanziariamente in via straordinaria. Un’assistenza istituzionale non è più accettabile. Chiediamo a tutti i governi di farne una priorità ponendo fine alla guerra e alla sofferenza in Siria, sradicando le cause profonde della migrazione drammatica e investendo in uno sviluppo economico sostenibile” – conclude Rodriguez Y Baena.
 

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