Un giorno in piu’ per donare – 26.02.2016

Un giorno in piu’ per donare

Non sprecare il 29 febbraio! Proteggi i bambini soli che fuggono dalle guerre e dalla violenza

Milano, 26 Febbraio 2016 - Sono quasi 300mila i bambini e ragazzi migranti, giunti in Europa nel 2015. Fuggono dai conflitti, abbandonano la loro terra, le loro case, affrontano l’ulteriore trauma di essere separati dai loro genitori e poi vengono dimenticati e spesso divengono vittime dello sfruttamento criminale in Europa. I minorenni rifugiati e immigrati hanno bisogno, e hanno il diritto di ricevere protezione speciale, come affermato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (articolo 22.1) e dalla Carta dei diritti fondamentali UE (articolo 24).
Proteggere i bambini rifugiati, i migranti e, in particolare, i bambini non accompagnati o separati dalle famiglie d’origine è una priorità. SOS Villaggi Dei Bambini si sta occupando principalmente dei bambini e dei ragazzi separati dalle loro famiglie, dei minorenni non accompagnati e delle famiglie in difficoltà, collaborando con le autorità statali, con le organizzazioni non governative e le agenzie internazionali. Garantisce che i bambini e i ragazzi siano in un luogo protetto, abbiano accesso alle cure e all'istruzione e siano difesi contro l'abuso e lo sfruttamento.
Il Programma di Emergenza SOS vede oggi coinvolti molti Paesi: Serbia, Croazia, Macedonia, Armenia, Grecia, Austria, Libano e Italia.
La Campagna #29febbraio Un giorno in più per donare (www.sositalia.it/un-giorno-in-piu-per-donare) ha come obiettivo quello di raccogliere fondi per dare immediato sostegno ai bambini, attraverso la distribuzione di kit di prima assistenza (pannolini, sapone, salviettine intime), acqua e cibo, scarpe, vestiti e coperte.

 “Sono centinaia di migliaia i bambini che hanno assistito a terribili tragedie come il bombardamento delle loro città, l’uccisione delle loro famiglie, la fuga dalla propria casa. Hanno visto la disperazione e la paura sulle facce dei loro genitori. Hanno sentito parlare di bambini che muoiono attraversando il mare sulle barche. In tenerissima età hanno subito traumi spaventosi, che se non vengono trattati avranno ripercussioni su tutta la loro vita. I bambini che sperimentano un evento traumatico prima degli 11 anni, infatti, hanno il triplo delle possibilità di sviluppare disturbi psicologici rispetto ai bambini che li sperimentano da adolescenti o adulti. Tutti loro hanno estremo bisogno di rassicurazioni da parte di genitori e adulti che facciano loro capire che tutto andrà per il meglio e che loro staranno bene presto. L’aiuto più importante che possiamo dare a un bambino è farlo sentire sicuro e protetto. Che è benvenuto ovunque andrà e che il futuro è luminoso. Che andrà in un bel posto libero da conflitti. Che tornerà a scuola, che farà nuove amicizie e avrà una vita lunga e meravigliosa. Si tratta di dare loro la speranza. Aiutare i bambini a capire la guerra e il conflitto è difficile. Tuttavia i bambini possono essere aiutati a dare un senso di bene e male, giusto e sbagliato, buono e cattivo” – racconta Paul Boyle, Esperto SOS di trattamento del trauma.
 

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