Salute mentale e infanzia
– 25.10.2022
Il benessere mentale dei bambini nelle avversità
Diffusa la pubblicazione scientifica realizzata dal Programma Globale di Esperti sulla salute mentale
In evidenza la correlazione tra le esperienze infantili avverse e la salute mentale di bambini/e e adolescenti.
Le malattie mentali contribuiscono a minare la salute fisica e psichica di bambini/e e adolescenti, soprattutto in Paesi in cui le condizioni di vita sono più sfidanti e l’esposizione alle difficoltà influenza l’insorgenza e la gravità dei disturbi. Quando questi si verificano nei primi anni di età, vengono definiti esperienze infantili avverse (Adverse Childhood Experience - ACE).
Nella rivista peer-reviewed Epidemiology and the Psychiatric Sciences, il Cambridge Core Press ha da poco diffuso la pubblicazione scientifica realizzata dal Programma Globale di Esperti sulla salute mentale e il supporto psicosociale (MHPSS) “Esperienze infantili avverse e salute mentale globale: strade per ridurre l'onere dei disturbi mentali infantili e adolescenziali" (Adverse childhood experiences and global mental health: avenues to reduce the burden of child and adolescent mental disorders).
LEGGI LA PUBBLICAZIONE
Un frutto della collaborazione tra SOS Villaggi dei Bambini Italia, SOS Children’s Villages International e le Università partner: Università di Verona, University of Amsterdam, King’s College London, University of British Columbia, University of Cape Town, Koc University Istanbul, Transcultural Psychosocial Organization Nepal, Vrije Universiteit Amsterdam.
Nell’articolo viene esplorata la relazione tra le esperienze avverse che si verificano durante l'infanzia (come la perdita delle cure genitoriali, la povertà o le esperienze di violenza o abuso) e la salute mentale, proponendo dei modi efficaci per ridurre l'impatto dei disturbi mentali su bambini e adolescenti.
La pubblicazione fornisce una panoramica della letteratura sul ruolo delle esperienze infantili avverse come influenza diretta sulla salute mentale in contesti a reddito medio-basso, a differenza della maggior parte delle ricerche finora svolte sui Paesi con un reddito più alto.
La risposta proposta dalle autrici e dagli autori prevede di integrare interventi psicosociali preventivi per bambini/e, adolescenti e i/le loro caregiver nel trattamento delle esperienze avverse e di rafforzare gli sforzi di sensibilizzazione e advocacy a livello globale rispetto a salute mentale e supporto psicosociale all’interno delle comunità e nei confronti dei decisori politici.
Tutto ciò con l'obiettivo di contribuire all’aumento del benessere mentale per i giovani di tutto il mondo.