Risposta all'emergenza - TeamUp – 07.04.2022

Comunicare con i bambini in situazioni di crisi

Il TeamUP per una comunicazione efficace

Quali sono i segnali che ci permettono di identificare lo stress nei bambini?

Le condizioni di conflitto, insicurezza e la successiva fuga dal proprio Paese sono causa di forte stress nei bambini che giungono dall’Ucraina, e la loro reazione a questi fattori può variare a seconda della loro età.

Alcuni bambini mostrano segni di angoscia al loro arrivo, mentre, in altri casi, la risposta allo stress può tardare di molte settimane, anche quando sono ormai in un luogo sicuro, insieme alle loro mamme. Spesso, i più piccoli non sono in grado di controllare e gestire le loro emozioni.

Il Programma Globale di Salute Mentale e Supporto Psicosociale, seguendo i suggerimenti dell’Unicef[1], consiglia di adottare un approccio attento per garantire ai bambini che arrivano in Italia un rifugio sicuro dove sentirsi a proprio agio.

 

I principali segnali di stress nel bambino

I bambini possono esprimere la propria condizione di malessere attraverso disturbi fisici, come mal di testa, mal di stomaco, febbre, tosse e mancanza di appetito.

Potrebbero mostrare difficoltà ad addormentarsi, oppure potrebbero svegliarsi di notte, a causa di incubi, gridando nel sonno.

Un altro segnale che potrebbe aiutarci a riconoscere il malessere di un bambino è l’assunzione di atteggiamenti più infantili rispetto alla loro età, che comunicano il bisogno di sicurezza: piangere frequentemente, succhiare il pollice, aggrapparsi al proprio adulto di riferimento, aver paura di essere lasciati soli sono comportamenti che comunicano il bisogno di attenzione e di cura.

Perfino un rapido cambiamento di umore, come diventare insolitamente attivi o aggressivi, o timidi, tranquilli, isolati e tristi, potrebbe essere indice di disagio.

Per assicurare un supporto psicosociale continuo e una risposta più strutturata nel corso del tempo SOS Villaggi dei Bambini, attraverso il Programma Globale di Esperti per la Salute Mentale e il Supporto Psicosociale, propone come risposta l’intervento psicosociale TeamUp!

 

TeamUp: la nostra risposta psicosociale per i bambini e ragazzi in condizioni di conflitto

La nostra risposta per rafforzare la salute mentale di bambini e ragazzi in tempo di conflitto è TeamUp, un intervento di supporto psicosociale basato sul movimento, volto a rafforzare le competenze personali e sociali.

Attraverso sessioni strutturate con attività sportive, giochi, musica e danza, ai bambini vengono garantiti uno spazio sicuro per riconoscere le proprie emozioni e opportunità di socializzazione.

Ogni attività ha un obiettivo specifico, legato a un tema sociale, emotivo o psicologico, come la gestione creativa della tensione e del conflitto.

L’intervento si sviluppa attraverso sessioni settimanali della durata di 1 ora, alla stessa ora, nello stesso luogo e con gli stessi facilitatori, che possono essere professionisti dell’educazione, ma anche volontari adeguatamente formati ed inseriti all’interno di un più ampio sistema di supporto.

Un punto forte della metodologia è l’approccio non verbale, che valorizza la dimensione corporea e l’imitazione, tramite l’esempio, la gestualità e la dimostrazione, e che consente di imparare divertendosi insieme.

"Quello che amo di TeamUp è come il movimento fa sentire i bambini. Alcuni hanno difficoltà ad affrontare ciò che è successo loro. Stanno sulla difensiva, reagiscono in modo brusco. Giocando, muovendoci insieme e utilizzando un approccio attento a rilevare eventuali traumi, creiamo uno spazio sicuro, prevedibile, in cui i bambini possano tranquillamente sperimentare la creazione di connessioni e legami con i loro coetanei, affrontando in modo positivo la rabbia, la paura, e imparando a prendere l'iniziativa."

Nathalie Metheuver, Formatrice e Responsabile della qualità e dello sviluppo del Programma globale TeamUp

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