Emergenza Ucraina – 26.01.2023

Un anno di guerra in Ucraina

Quasi 200.000 persone raggiunte in territorio ucraino e più di 10.000 in Europa: la nostra risposta all’emergenza

Secondo i dati UNHCR, a un anno dall’inizio del conflitto russo-ucraino, circa 8 milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina in cerca di un rifugio sicuro. 

Sono più di 173.000 gli ucraini arrivati nel nostro Paese Secondo il Ministero dell’Interno, tra cui 49.000 minorenni.  

La nostra risposta in Ucraina e in Europa 

Dall’inizio del conflitto, SOS Villaggi dei Bambini ha avviato un Programma di Risposta all’emergenza con l’obiettivo di fornire tutto l’aiuto possibile alle famiglie e ai bambini più vulnerabili. Tra le prime azioni, abbiamo provveduto a spostare i bambini e le famiglie che supportiamo, nei luoghi più sicuri della regione occidentale. 

A un anno dall’inizio del conflitto, la nostra azione si sta concentrando nelle regioni liberate, dove i bisogni sono più intensi. Grazie al contributo di 10 organizzazioni partner, siamo riusciti a raggiungere 120.000 persone fornendo cibo, vestiti, generi di prima necessità e supporto psicologico e sociale. Altre 75.000 persone hanno potuto beneficiare indirettamente dell’azione di SOS Villaggi dei Bambini, in quanto famigliari o vicini ai beneficiari. Tra le nostre priorità, anche il sostegno ai 113 membri dello staff che sono stati trasferiti in luoghi più sicuri e a cui è stato fornito un adeguato sostegno psicologico.   

In Europa, il numero di sfollati di cui SOS Villaggi dei Bambini si prende cura è pari a 10.275 nei seguenti Paesi: Austria, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria, Germania. A ognuno di loro offriamo assistenza e protezione umanitaria, accoglienza, beni di prima necessità, accesso ai servizi medici, sostegno psicologico e supporto nella ricerca lavoro. 

La nostra risposta in Italia  

Fin dall’inizio del conflitto, i Villaggi SOS in Italia si sono attivati per fornire accoglienza e protezione ai rifugiati ucraini, alle famiglie con bambini e ai minorenni non accompagnati. Gli interventi si sono concentrati sul supporto all’istruzione e all’inserimento sociale e sull’attività di sostengo alle donne e in particolare alle madri sole. 

Inoltre, nei mesi di giugno e agosto abbiamo ospitato 300 persone nell’SOS Summer Camp di Caldonazzo per un periodo di vacanza durante il quale abbiamo proposto attività di intrattenimento e di supporto psicologico e sociale in un contesto ospitale e accogliente.  

Infine, a settembre abbiamo iniziato un ciclo di formazione in tema di salute mentale e di supporto psicosociale rivolto agli operatori di sei membri della nostra Federazione impegnati nella risposta al conflitto in Ucraina (Ucraina, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Lettonia), mentre a dicembre è stata formalizzata una collaborazione con RASOM, l’associazione degli Ucraini residenti in Trentino, dove attualmente risiedono più di 2000 rifugiati ucraini. Ancora, da fine gennaio, a Trieste forniamo supporto psicologico alle donne ucraine che si sono rivolte allo sportello di ascolto attivato da International Rescue Committee e nel corso del mese di febbraio, a Palermo, collaboreremo con Centro Penc, un centro specializzato nel fornire sostegno a donne migranti e a minorenni stranieri non accompagnati. 

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