AIDS. nei paesi poveri una tragedia annunciata
– 14.04.2006
AIDS. NEI PAESI POVERI UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA
Forse è difficile percepire il dramma che si sta consumando giorno dopo giorno, quattordicimila vite segnate da un unico destino quotidianamente, perché l'AIDS/HIV colpisce soprattutto le persone che non si vedono, quelle che vivono nei paesi poveri.
Il triste primato spetta ai paesi dell’Africa subsahariana, con più di 25 milioni di persone sieropositive. Basterebbe però fare un viaggio in questi posti per rendersi immediatamente conto della tragedia.
Per le strade si vedrebbero soprattutto bambini e persone anziane. La generazione di mezzo, quella dei “genitori” compresa tra i quindici e i quaranta anni, sembrerebbe rarefatta, quasi una generazione fantasma. Ci sono immagini molto forti che tornano alla mente: nella periferia di Kampala, in Uganda, un nugolo di bambini si materializza in pochi secondi intorno alle sottane di una signora anziana, la nonna.
I figli sono morti lasciandole in eredità ben 12 nipotini da accudire, da sola. In una zona rurale sempre dell’Uganda, invece, un bambino di 4 anni, con il moccio al naso e i pantaloncini rotti e sporchi, sta aspettando che la sorella maggiore torni con il pranzo.
Con lui ci sono suo fratello di 10 e sua sorella di 14 anni. Mostrano la loro casa: quattro pareti scalcinate, due giacigli buttati per terra per quattro persone, un filo appeso da una parete all’altra che funge da guardaroba, sostiene cinque stracci. Nessuno di loro va a scuola, troppo lontana, non ci sono i soldi per i libri e i vestiti.
Nel frattempo arriva la sorella, una ragazza non ancora maggiorenne che si deve occupare da sola di ben quattro persone, entrambi i genitori sono morti d’AIDS. Trasporta 1 melone, il pranzo della giornata.
Eppure questa è la realtà, dura, amara, con cui queste persone si devono confrontare. In paesi in cui il sistema socio-sanitario è quasi inesistente, le strade, come l’elettricità e i mezzi di informazione, non arrivano nelle aree rurali abitate dalla maggior parte della popolazione.
Quindi capire cosa è l’AIDS non è così scontato. E sapere come evitare di contrarre la malattia è ancora più difficile. Nessuno di questi paesi puo’ permettersi di pagare le cure per questi malati: in posti dove praticamente la metà della popolazione vive sotto alla soglia di povertà, ovvero puo’ contare solo su 1 dollaro al giorno, le cure costano circa 300 dollari all’anno.
Fino a qualche anno fa, quando le case farmaceutiche facevano ancora prevalere i loro diritti sui brevetti dei medicinali e impedivano la produzione di farmaci generici, le cure costavano circa 10.000 dollari all’anno per paziente. Le conseguenze di questo dramma si riassumono nella sofferenza infinita di milioni di persone, ancora più povertà che si aggiunge a quella già esistente, un’emergenza ancora più esacerbata nei confronti dell’infanzia abbandonata.
I nostri colleghi impegnati sul campo hanno identificato 6 priorità di intervento: sensibilizzazione e prevenzione presso i centri sociali e le scuole SOS, consultori, test gratuiti e prevenzione della trasmissione verticale tra madre e figlio presso i centri sociali e i centri sanitari SOS, sostegno economico e psicologico alle famiglie in cui vivono i bambini orfani o i bambini di genitori allo stadio terminale grazie all’assistenza domiciliare o presso i centri sociali SOS, fornitura di anti retrovirali ai genitori sieropositivi laddove è legale, accoglienza dei bambini orfani a causa dell’AIDS nei Villaggi SOS.
Il programma di azione di SOS Villaggi dei Bambini prevede di aiutare almeno 100.000 bambini.
Per fare ciò ogni Villaggio SOS, oltre alle attività tradizionali, identifica e fornisce sostegno ad almeno 25 famiglie colpite dal dramma dell’AIDS/HIV, per soddisfare tutti i bisogni sopra evidenziati.
L’associazione ha calcolato una spesa di 20 dollari al mese per famiglia, ogni aiuto è ben accetto. Vuoi salvare la vita di un bambino?
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- Sopravvivere a aids e povertà: la sfida di Desta e Agnes
Grazie alle adozioni a distanza, migliaia di bambini ritrovano una casa accogliente e una famiglia affettuosa.