Cause e sfide dell'AIDS
– 26.05.2006
CAUSE e SFIDE DELL'AIDS
Il virus dell'HIV-AIDS è stato riconosciuto e considerato come una seria minaccia alla vita umana in Africa Orientale, già nei primi anni '80. Poichè nessun paese al mondo, ricco o povero, è stato risparmiato dall'AIDS, la malattia è stata posta al centro del dibattito mondiale per elaborare politiche di prevenzione, diffondere i farmaci per il suo trattamento, reperire i fondi necessari a combatterla.
Dalla fine del 2001, più di 60 milioni di persone nel mondo è stata infettata da HIV e sono oltre 20 milioni i morti per AIDS.
Nella sola Africa Subsahariana, si stima che ogni giorno muoiano circa 6000 persone a causa dell’AIDS: un numero 10 volte superiore ai morti a causa di guerre.
Così l’AIDS va affrontata sia come emergenza sia come questione da risolvere a lungo termine.
Cos’è l’aids
L'AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una condizione causata dall'HIV. Accade quando il sistema immunitario di una persona è indebolito dall'infezione HIV, che limita la capacità del corpo di difendersi dalle malattie e dalle infezioni. L'infezione HIV si trasmette attraverso il sangue e i liquidi corporali degli individui infetti. Essa perciò si può trasmettere mediante contatto sessuale, scambio di siringhe, ricevendo trasfusioni di sangue infetto o prodotti di sangue e/o trapianti di organi infetti …
Ci sono poi i metodi di contagio perinatali: l’HIV passa da madre a neonato durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno.
La probabilità di essere infettati dall'HIV può essere ridotta evitando comportamenti ad alto rischio e con i programmi di prevenzione.
SOS Villaggi dei Bambini porta vanti programmi di prevenzione e consapevolezza sull’HIV /AIDS attraveso i suoi servizi, incluse le scuole e i centri di formazione.
I bambini: principali vittime dell’AIDS
* Ogni minuto un bambino muore per cause collegate all'AIDS
* Ogni giorno 6.000 ragazzi tra i 15 e i 17 anni contraggono il virus
* Ogni anno 650.000 bambini ricevono l'HIV dalle proprie madri
* Più di 2 milioni di bambini e 12 milioni di giovani sono sieropositivi
* 15 milioni di bambini sono già rimasti orfani a causa dell'AIDS
* Il 60% della popolazione mondiale sieropositiva vive nell'Africa subsahariana. Qui più dell'85% dei bambini di tutto il mondo che ha contratto il virus. (dati Unicef 2006)
Circa 20 anni fa, quando il virus (HIV) dell'AIDS fece la sua comparsa si pensava che i giovani fossero relativamente al sicuro dalla malattia. Oggi invece la diffusione dell'HIV/AIDS ha preso le dimensioni di una pandemia e oltre metà dei nuovi casi di infezione che avvengono nel mondo colpiscono persone con meno di 25 anni.
Nei Paesi in cui il virus è più diffuso, gli effetti dell'HIV/AIDS sulle nuove generazioni è devastante.
Alla fine del 2001 più di 16 milioni di bambini in Africa Subsahariana avevano perso la mamma o entrambi i genitori: con questa tendenza nel 2010 si stima che il numero di orfani raggiungerà i 21 milioni.
La crisi dovuta al crescente numero di bambini orfani è sicuramente una delle maggiori sfide dei Villaggi SOS. L'età media delle persone infette o malate è sempre più bassa: le ragazze, più indifese rispetto al virus per ragioni fisiologiche e per condizionamenti sociali, pagano un tributo alla malattia ancora più alto rispetto ai coetanei maschi.
I tassi di mortalità infantile crescono a causa della trasmissione del virus da madre a figlio, mentre il numero dei bambini rimasti orfani a causa della malattia è salito a oltre 15 milioni.
Oggi nel mondo un bambino muore ogni minuto per le conseguenze della malattia.
Nei bambini, il decorso dell'HIV/AIDS è particolarmente aggressivo. Senza cure adeguate, assistenza e aiuti, l'HIV si moltiplica e distrugge le difese immunitarie, limitando le capacità di resistere alla polmonite e alle altre infezioni collaterali.
Gli orfani dell’AIDS trovano nei Villaggi SOS una nuova famiglia e, se contagiati, le cure necessarie.
Fattori socioeconomici
Ma ci sono anche le altre cause dell'AIDS che alimentano il circolo vizioso della povertà e dell'esclusione sociale. Ci sono così anche altre sfide da affrontare.
Quella per esempio dei bambini orfani privati della propria infanzia, che devono far ricorso alla cura degli anziani, quando non sono essi stessi costretti ad assumere prematuramente il ruolo di capofamiglia e badare ai fratelli più piccoli; quella della mancanza di insegnanti, decimati dalla malattia, che ha messo a rischio l'intero sistema scolastico e il diritto all'istruzione; quella del divario di genere che rendende le donne più vulnerabili all'infezione.
In molti dei paesi più colpiti, gli standard di vita di molti poveri erano già al limite della dignità prima della pandemia. In generale nei paesi in via di sviluppo le persone affette da HIV vivono la povertà con conseguenze più gravi. L’AIDS toglie possibilità di reddito e capacità produttiva alle famiglie colpitee allo stesso tempo genera un bisogno disperato di assistenza, con conseguente aggravio dei costi medici e sociali (anche le spese per il funerale possono essere un problema!). In media l’AIDS succhia 1/3 del budget familiare
Oggi l'AIDS è la prima causa di morte in Africa, il continente in cui vivono tre quarti dei sieropositivi e dei malati di AIDS, e il 90% degli orfani per AIDS di tutto il pianeta.
Molti di loro vengono stigmatizzati e discriminati, abbandonano la scuola e finiscono sulla strada, facili prede del racket del lavoro minorile e della prostituzione
In Asia l’epidemia si sta diffondendo rapidamente, specialmente in Cina, Indonesia e Vietnam e resta largamente concentrata tra i consumatori di droghe e di sesso a pagamento, sebbene ne sia sempre più colpita la popolazione che non appartiene a queste categorie.
L’India poi è il paese fuori dall’Africa con il maggio numero di di persone con HIV. A fine 2003 erano 5,1 milioni di persone. Ma la conoscenza del virus e delle sue modalità di trasmissione sono ancora scarse.
Azioni di prevenzione su questi target sarebbero molto utili.
Nell’est Europa e in America Latina l’epidemia è particolarmente diffusa tra i consmatori di droghe
Le strategie di lotta all’aids sono in pericolo per la mancanza di Fondi. Se oggi il Fondo globale chiudesse i battenti, 6 milioni di persone nei paesi in via di sviluppo resterebbero senza i farmaci anti-retrovirali che permettono loro sopravvivere.
Aids, tubercolosi e malaria sono le tre maggiori malattie connesse alla povertà nel mondo e, per combatterle, c’è bisogno di almeno 8 miliardi di dollari all’anno.
SOS Villaggi dei Bambini offre sostegno ai bambini orfani o a coloro che vivono con genirtori malati terminali. Il sostegno è diretto alla famiglia che ha la possibilità di provvedere ai bisogni dei bambini e ha la possibilità di curarsi
Dalle mamme ai bambini
I bambini nati da madri con l'infezione HIV possono contrarre il virus HIV durante la gravidanza, le doglie, il parto e l'allattamento al seno. Le percentuali di trasmissione sono più alte in alcune parti del mondo.
Poiché il virus HIV può anche essere trasmesso attraverso il latte materno, le madri positive all'HIV vengono informate e preparate nei Centri Medici e Sociali SOS.
Fino a qualche anno fa non veniva neppure calcolato il numero dei bambini colpiti, direttamente o indirettamente, dall'AIDS. Solo nel 1997 sono apparse le prime statistiche a livello mondiale sul numero di minori che avevano perso uno o entrambi i genitori a causa della malattia.
Una generazione intera di bambini e adolescenti non conosce il mondo senza l'HIV/AIDS: è la generazione più esposta ai rischi dell'infezione, se si pensa che un numero sempre maggiore di neonati si affaccia alla vita già contagiato da madri sieropositive, un numero sempre maggiore di adolescenti contrae il virus compromettendo il proprio presente e il proprio futuro, un numero sempre maggiore di genitori muore lasciando i figli esposti alla malattia e alla povertà.
Molti dei paesi colpiti dall'epidemia, impegnati a prevenire la trasmissione verticale del virus, cioè da madre a figlio, non sono ancora riusciti a raggiungere tutte le donne sieropositive con farmaci che possono impedire il contagio del neonato. Ogni anno 650.000 bambini contraggono il virus dalle madri durante la gestazione e il parto, oppure con l'allattamento al seno
Diritto di cura
I governi nazionali e la comunità internazionale hanno fatto importanti passi avanti per seguire e contrastare l'espansione della pandemia e in moltissimi paesi sono stati messi a punto programmi su vasta scala. I progressi nella cura della malattia sono stati rapidi e i costi dei farmaci sono diminuiti, con il risultato che sono aumentate le persone che ne possono disporre. Un buon esempio è il caso dell'Africa subsahariana in cui, tra il 2004 e il 2005, il numero di persone che sono riuscite ad averne accesso è triplicato.
Eppure è ancora troppo poco perché alla globalizzazione della malattia corrisponda la globalizzazione delle opportunità per il suo trattamento.
Per questo una delle sfide che SOS Villaggi dei Bambini affronta è proprio quella di agire in partnership con altre organizzaizoni e con i governi locali e pratica attività di lobbying.
Attualmente non esiste un vaccino per l'AIDS, né una cura che porti alla guarigione completa. È possibile, però, arginare gli effetti della malattia con una serie di farmaci, gli antiretrovirali, che riescono a garantire una buona qualità della vita.
Tuttavia, a livello mondiale, meno del 5% dei bambini sieropositivi riceve gli antiretrovirali pediatrici.
Le politiche di prevenzione del contagio sono fondamentali.
Una buona informazione tra i giovani ha una grande efficacia nel far conoscere i rischi e modificare i comportamenti sessuali. Anche la possibilità di accedere ai servizi di consulenza e a test riservati e volontari è essenziale.
SOS Villaggi dei Bambini offre attraverso i centri sociali e medici servizi di consulenza e testing. Questi servizi danno l’opportunità di agire in tempo e prolungare le speranze di vita. Provvediamo alla soministrazione di trattamenti anti retrovirali ai genitori malati con figli, per migliorare le prospettive di vita e di cura dei loro bambini
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Leggi la prima parte del Focus su AIDS HIV