Villaggi SOS
– 25.09.2019
La diversità che arricchisce: dalla Germania in visita al Villaggio SOS
Il Direttore del Villaggio SOS di Trento ci racconta un'esperienza di scambio e relazioni che ha coinvolto i bambini e ragazzi accolti con un gruppo di ragazzi da Francoforte.
Il tema delle “diversità” è stato al centro della nostra attenzione nel corso di tutto il 2019: abbiamo cercato di arrivare tutti assieme, ciascuno partendo dal proprio punto di vista e dalla propria situazione, all’idea che le differenze fra le persone sono una ricchezza.
La prima occasione di dare concretezza a questo pensiero e che abbiamo voluto porre all’entrata del Villaggio SOS è statao l’arcobaleno, dipinto anche all’interno di tutte le case. A margine dell’estate c’è stato l’incontro con una quindicina di ragazzi tedeschi dello Jugend Sozial Arbeit di Francoforte sul Meno, che sono venuti a trovarci giovedì 12 settembre.
L’incontro, proposto dall’Associazione nazionale all’interno delle proprie relazioni internazionali, è caduto in una giornata già carica di emozioni e vissuti: iniziava infatti per tutti l’anno scolastico. C’era quindi un po’ di apprensione, immaginandoci i nostri ragazzi con la mente già tutta occupata in altre questioni e quindi in grado di dare poco spazio all’interazione con i nostri ospiti. Al contrario è andato tutto bene.
I ragazzi di Francoforte vivono a loro volta situazioni familiari molto complesse e dolorose e per questo sono supportati da servizi e interventi promossi e gestiti dalla Chiesa evangelica. A partire da questo “terreno comune”, si è sviluppato un incontro caratterizzato da spontaneità e immediatezza, vissuto da tutti con molta spontaneità.
I ragazzi, accompagnati da due educatori, sono arrivati da noi alle 10.00 del mattino: non essendoci in quel momento nessuno dei coetanei presenti nelle case, sono stati accolti dal Direttore che, con il supporto di Emanuela, nostra educatrice di madrelingua tedesca, ha potuto raccontare loro la storia del Villaggio SOS e di SOS Villaggi dei Bambini in Italia e ciò che adesso stiamo facendo, accompagnandoli a visitare le case. Il confronto è stato molto vivo e partecipato anche perché si potevano mettere a confronto le risposte di accoglienza che loro stavano vivendo con quello che proponiamo al Villaggio SOS. Tanti quindi i “qui da voi come si fa, cosa fate in questo caso? e perché”? Diciamo che il confronto si è concluso con un buon pareggio: alcune cose migliori lì da loro, alcune qui da noi.
Ma il confronto ha segnato punti a favore del Villaggio SOS nel corso della giornata, passando attraverso il pranzo condiviso con gli operatori ed i bambini e ragazzi di della Sesta Casa, i successivi giochi in cortile con tutti e la merenda finale organizzata con il contributo di tutte le Case. I nostri nuovi amici (perché naturalmente alla fine ci sono stati scambi di numeri telefonici e indirizzi) sono infatti rimasti positivamente colpiti dalle modalità e dal clima relazionale presente al Villaggio SOS, sono rimasti spiazzati dal gesto spontaneo dei bambini più piccoli delle donne migranti, che si buttavano loro in braccio, hanno potuto confrontarsi direttamente sui loro vissuti e sul modo di affrontarli. Il tutto, ovviamente, dentro un tempo che ciascuno ha vissuto come troppo breve. Ma chissà che non possa esserci un “dopo”.
I nostri bambini e ragazzi (e gli operatori) sono stati splendidi e, come spesso constatiamo, tanto in certe situazioni ci impegnano, quanto in tante altre ci sorprendono e riempiono di soddisfazione.
E il nostro cammino e il nostro stare nelle differenze, intanto, è un po’ più ricco.
Giovanni Odorizzi, Direttore Villaggio SOS di Trento