SOS Villaggi dei Bambini al forum delle nazioni unite di New York – 09.07.2015

SOS Villaggi dei Bambini al forum delle nazioni unite di New York

Coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi per l’attuazione degli obiettivi di sviluppo del millennio

New York, 9 luglio 2015 - Martedì 7 luglio, la Vice Presidente di SOS Villaggi dei Bambini Internazionale, Gitta Trauernicht, ha parlato al Forum Politico delle Nazioni Unite, chiedendo che i bambini e i ragazzi siano al centro dell’attuazione e implementazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Gitta Trauernicht rappresentava alcune delle più grandi ONG internazionali: ChildFund, Plan International, Save the Children e World Vision. “Il coinvolgimento diretto dei bambini e dei giovani per l'attuazione e la valutazione dell’Agenda Post-2015 è fondamentale” – ha esordito Gitta – “Senza i loro contributi, le loro idee e l’energia di cui dispongono non potranno mai esserci Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. E' responsabilità dei governi, delle Nazioni Unite e degli attori della società civile il garantire che tutti i bambini abbiano lo spazio per partecipare”.
SOS Villaggi dei Bambini ritiene che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (https://sustainabledevelopment.un.org/hlpf/2015) debbano concentrarsi sul sostegno dei più vulnerabili e cioè dei bambini privi di cure familiari o a rischio di perderle: “I bambini che non hanno o che sono a rischio di perdere le cure familiari sono svantaggiati rispetto alla popolazione in termini di istruzione, sanità, occupazione e integrazione sociale. Essi diventano facile bersaglio di violenze, abusi e abbandono e soffrono di grave deprivazione emotiva. Senza affrontare le vulnerabilità specifiche, qualsiasi obiettivo futuro sullo sviluppo rischia di non essere raggiunto. Saranno loro a doverci e a poterci dire se le azioni dei Governi hanno migliorato loro la vita, se ricevono protezione sociale, se i neo maggiorenni che lasciano le comunità di accoglienza riescono a trovare un lavoro, se non sono vittime di discriminazioni a causa della loro esperienza fuori famiglia, se la violenza che li separava dai loro genitori è stata risolta se, alla fine, non sono stati lasciati indietro e soli”.
Sono state presentate le “Buone Pratiche” stese dalle ONG e dal Movimento Globale per l'infanzia America Latina e Caraibi, una rete di organizzazioni non governative che lavora per i diritti dei bambini garantendo la loro partecipazione nel processo decisionale.

“Sugli obiettivi stesi nel 2014 ci siamo consultati con 1.000 bambini e ragazzi chiedendo loro cosa fosse stato dimenticato. Le Ong hanno fatto questo esercizio con un duplice scopo: garantire che i bambini siano consultati e abbiano voce in capitolo e iniziare a diffondere a livello nazionale e locale il lavoro della comunità internazionale a New York e l’Agenda Post-2015. Per questo motivo abbiamo creato una versione più semplice degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili”.

Il documento "traduce" in un linguaggio facile e fruibile tutti gli Obiettivi e le modalità per promuovere la partecipazione e la riflessione. “Sono stati proprio i ragazzi a chiederci un linguaggio più facile e mezzi differenti per comunicare gli Obiettivi. Tutti coloro che vivono nei paesi in via di sviluppo per esempio hanno espresso perplessità sull’utilizzo di internet, non tutti i bambini possono accedere alle nuove tecnologie. Ci hanno chiesto di convertire i documenti in video o libri e di comunicare attraverso le arti, la musica, le immagini, i giochi o i messaggi di persone celebri”. 


Gitta Trauernicht ha quindi presentato le Raccomandazioni su come comunicare la nuova Agenda Post-2015:
1. Chiedere ai bambini e aiutarli a costruire le capacità necessarie in modo che tutti, specialmente quelli più vulnerabili ed emarginati possano contribuire alla realizzazione dell’Agenda. Sviluppare materiali a misura di bambino e diffonderli nelle scuole e in altri spazi. Solo se l’Agenda verrà elaborata partendo dall’infanzia, e solo allora, si sosterranno le azioni necessarie per raggiungere uno sviluppo sostenibile e combattere la povertà.
2. Sviluppare meccanismi attraverso cui diversi gruppi possano esprimere come l’Agenda li stia influenzando e che tipo di impatto abbia sulla loro vita. Oltre a meccanismi di partecipazione a livello nazionale e regionale locale, dovrebbero essere garantiti spazi significativi, inclusivi per la società civile.
“Il Gruppo di ONG che lavorano per i bambini che ho l'onore di rappresentare qui oggi, restano a disposizione per garantire che tutti i bambini e i giovani, senza discriminazioni o eccezioni, facciano parte del processo. Contate su di noi affinché accada” – ha concluso Gitta.

 

A partire da settembre 2015, a seguito dell’approvazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, gli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDGs) verranno sostituiti dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Nati dalla Conferenza sullo Sviluppo Sostenibile Rio+20, gli SDGs si apprestano ad essere il risultato di un processo che, prevedendo la più ampia partecipazione di Istituzioni statali, organizzazioni della società civile, accademici e scienziati, è riuscito a ripensare gli Obiettivi del Millennio in un’ottica di lungo periodo e a centrare l’attenzione dell’agenda globale sullo sviluppo sostenibile. Il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite incaricato dell’elaborazione dei “nuovi” obiettivi globali post 2015 ha stilato, ad oggi, una lista di 17 intenti da realizzare entro il 2030.

 

Nel 2014, SOS Villaggi dei Bambini aveva presentato delle Raccomandazioni:

  1. Riconoscere i bambini privi di cure o a rischio di perderle come tra i più vulnerabili - In primo luogo, questo gruppo ha bisogno di essere riconosciuto a livello internazionale come tra i più vulnerabili. Questo permetterà loro di essere inclusi negli interventi politici che mirano a ridurre la povertà globale e la disuguaglianza.
  2. Sviluppare degli indicatori e tenere traccia dei progressi - Per identificare le lacune nei servizi per i bambini vulnerabili e le famiglie esistenti, occorre sviluppare indicatori appropriati. Questi indicatori dovrebbero misurare l'accesso e la qualità dell’accoglienza etero familiare e dei programmi di rafforzamento familiare. Gli esempi includono la misurazione di quanti bambini vengano inseriti nell’accoglienza familiare rispetto a quella istituzionalizzata. Una registrazione delle nascite universale è un altro indicatore fondamentale. Consentirebbe alle autorità di monitorare l’infanzia e le esigenze. La registrazione delle strutture di assistenza è altresì essenziale anche perché consentirebbe alle autorità locali di governare e monitorare l’accoglienza.
  3. Raccogliere i dati: l’accoglienza che un bambino riceve non è costantemente misurata e quindi controllata. Vorremmo vedere gli organismi nazionali e internazionali impegnati nel recuperare e fornire questi dati. In tal modo, i progressi sugli obiettivi di sviluppo potrebbero essere seguiti costantemente. Questo potrebbe aiutare la progettazione di politiche efficaci e la loro attuazione.
  4. Partecipazione dei bambini e dei giovani. I giovani privi di cure sono raramente consultati o ascoltati. La partecipazione dei bambini e dei ragazzi privi di cure porterà ad una più profonda comprensione delle sfide che devono affrontare.  Inoltre, la loro partecipazione contribuirà a creare politiche più favorevoli e sostenibili sulla base delle loro esigenze.