Diritti dei bambini
– 29.01.2025
Superiore interesse del bambino, un faro per orientare azioni e decisioni
Il superiore interesse del bambino è uno dei principi cardine della tutela internazionale per i minorenni. Sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dovrebbe influenzare ogni azione in campo politico, sociale e giudiziario. Spesso, però, è difficile riempire di contenuto concreto il concetto di superiore interesse del minorenne e valutarne il rispetto.
Il testo internazionale di riferimento quando si parla di diritti dei bambini è senza dubbio la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dall’adolescenza, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989 e ad oggi ratificata da quasi tutti i Paesi del mondo (gli Stati Uniti l’hanno firmata nel 1995). Con la Convenzione, la comunità internazionale ha codificato per la prima volta in modo organico e unitario i diritti che devono essere riconosciuti a ogni bambina e bambino, ovunque si trovino. L’intero impianto della Carta si regge su 4 principi fondamentali:
- non discriminazione;
- superiore interesse;
- diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo;
- partecipazione e ascolto.
Dei quattro, il principio del superiore interesse del bambino è forse uno dei meno conosciuti e approfonditi nel dibattito pubblico, mentre merita davvero una grande attenzione. Non a caso, nel 1999, dieci anni dopo la nascita della Convenzione ONU sui diritti dei minorenni, l’Unione Europea ha ripreso il concetto nella propria Carta dei diritti fondamentali, all’articolo 24. Infine, nel 2013, il Comitato per i diritti dell’infanzia ha dedicato espressamente a tale principio il Commento generale n. 14 per garantire che gli Stati parte della Convenzione ne promuovessero il rispetto.
Cosa si intende per superiore interesse del bambino: definizione e applicazioni pratiche
Per capire meglio il contenuto di tale principio è bene partire dalla sua formulazione, così come presente all’articolo 3 della Convenzione:
“In tutte le azioni che riguardano i minorenni, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente.”
Molto simili anche la formulazione adottata dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE:
“In tutti gli atti relativi ai minorenni, siano essi compiuti da autorità pubbliche o da istituzioni private, l'interesse superiore del minorenne deve essere considerato preminente.”
L’obbligo di seguire l’interesse del minorenne, quindi, grava su chiunque si trovi nella posizione di prendere decisioni o compiere azioni che influiscono sulla vita del bambino: autorità pubbliche, enti privati, tribunali, ma anche amministrazioni dello stato e legislatori. Nella parola azione si devono considerare compresi decisioni, atti, comportamenti, omissioni, proposte, servizi, procedure e altre misure. Il precetto è quindi assoluto: tutto ciò che riguarda i minorenni deve tendere, per prima cosa, a soddisfare un loro interesse (quindi garantire il benessere fisico e psicologico, il corretto sviluppo, la sicurezza, l’educazione e il rispetto di tutti gli altri diritti previsti dalla legge). Inoltre, portatori di un interesse superiore che va rispettato sono sia i bambini in quanto individui, sia in generale o come gruppo.
Da un punto di vista giuridico, il principio del superiore interesse si articola in tre dimensioni fondamentali:
- diritto sostanziale: il minorenne ha il diritto che il suo interesse superiore sia valutato e considerato come prioritario in tutte le decisioni che lo riguardano;
- principio interpretativo: serve come guida per l'interpretazione e l'applicazione di tutte le disposizioni giuridiche che riguardano i bambini;
- regola di procedura: impone l'adozione di procedure che garantiscano la partecipazione attiva del minorenne nelle decisioni che lo riguardano.
Vista la sua ampiezza e il suo carattere multiforme, il principio del superiore interesse del bambino è suscettibile di applicazione pratica in vari contesti:
- famiglia: le decisioni su affidamenti o separazioni devono garantire un ambiente che favorisca il benessere del minorenne;
- sistema giudiziario: nei processi che coinvolgono bambini (adozioni, tutela legale, delinquenza minorile), le autorità devono prioritariamente considerare ciò che è meglio per il minorenne e garantire sempre la possibilità di revisione di decisioni che possano apparire in contrasto con il suo superiore interesse;
- politiche pubbliche: qualsiasi norma o politica che coinvolga minorenni deve essere strutturata tenendo conto delle loro necessità.
Hai mai pensato di adottare a distanza un bambino?
Come si valuta e si interpreta il superiore interesse di un bambino?
È bene sottolineare che, nonostante la sua universalità, il principio del superiore interesse del minorenne è soggetto a interpretazioni culturali e giuridiche, che possono variare da Paese a Paese. Lo stesso Comitato sui diritti dell’infanzia, nel già citato Commento generale 14, lo definisce un concetto dinamico, da stabilire su base individuale, secondo la situazione specifica del minorenne. Questo talvolta rende complesso riempirlo di contenuto, valutarlo e anche bilanciare gli interessi del bambino con quelli di altri soggetti coinvolti, come la famiglia o la comunità.
Di conseguenza, per garantire l'effettiva applicazione del principio del superiore interesse del minorenne, è fondamentale applicare un procedimento in due fasi:
- Valutazione del superiore interesse del minorenne (Best Interest Assessment - BIA): una procedura continua e individualizzata che analizza le circostanze specifiche di ogni minorenne per determinare ciò che è nel suo migliore interesse;
- Determinazione del superiore interesse del minorenne (Best Interest Determination - BID): un processo formale con rigorose garanzie procedurali, volto a prendere decisioni particolarmente importanti che riguardano il bambino, assicurando la sua partecipazione adeguata e senza discriminazioni.
Nella valutazione del superiore interesse del bambino vanno tenuti in considerazione:
- la sua identità,
- le sue opinioni;
- la tutela dell’ambiente e dei rapporti familiari;
- le sue necessità di cura, protezione e sicurezza;
- l’esistenza di situazioni di vulnerabilità;
- il diritto alla salute;
- il diritto all’istruzione.
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