Villaggi SOS – 18.11.2019

Un viaggio di solidarietà: Giorgio in visita ai Villaggi SOS

Un nostro storico sostenitore ha intrapreso un lungo viaggio dall'Italia all'Australia senza prendere aerei. Racconta la sua avventura su Facebook e quando può visita i Villaggi SOS che incontra sul suo cammino: ecco il racconto del Villaggio SOS di Ulan Bator, in Mongolia.

"A fine agosto sono partito per il viaggio “Overland Italia Australia”, un itinerario per arrivare a fine anno senza prendere aerei. Oltre che godermi questa splendida avventura, ho deciso di utilizzare il viaggio per promuovere le attività di SOS Villaggi dei Bambini e iniziare una raccolta fondi sulla mia pagina Facebook.

Quindi quando dopo la Transiberiana mi sono trovato in Mongolia, ho organizzato col supporto dell’Associazione una visita al Villaggio SOS di Ulan Bator ed ecco il racconto di come è andata. Da dove alloggiavo la distanza per raggiungere il Villaggio SOS era di circa quattro chilometri e quindi in considerazione dei problemi di comunicazione con i “taxisti”, avevo scelto di raggiungerlo a piedi. La distanza non era un problema, ma buona parte del percorso si svolgeva tra le desolate strade della zona “ger”, i quartieri disagiati della città e quindi non proprio i più sicuri. Ger è il nome mongolo per le costruzioni tradizionali nomadi di feltro, dove ancora vivono molti degli emigrati che si spostano dalle campagne alla ricerca di fortuna.

La camminata è servita ad avere un’idea del contesto in cui lavorava il Villaggio SOS. Arrivato all’edificio sono stato gentilmente accolto dalla coordinatrice nazionale e da due collaboratrici cui avevo introdotto il viaggio mentre loro mi spiegavano il loro lavoro con i bambini. Anni fa visitai un altro Villaggio SOS, a Vientiane in Laos dove ho il sostegno a distanza di una bambina, ed è stato interessante confrontare la visita fatta allora, con la realtà in cui mi trovavo in quel momento. In Mongolia ci sono due Villaggi SOS nati nel 2002 e 2009. All’interno del Villaggio SOS di Ulan Bator vivono 96 bambini, mentre 500 sono aiutati all’esterno in famiglie in difficoltà fornendo cibo e sostegno. Fino ai 14 anni frequentano le scuole pubbliche cercando d’integrarsi il più possibile nella società/comunità. Poi dopo i 14 anni, pur proseguendo la scuola, si preparano alla vita di adulti che li aspetterà. Per questo cominciano ad avere più autonomia e responsabilità e imparano un mestiere. Data la mia esperienza lavorativa ho avuto anche l’opportunità di condividere con il Villaggio SOS alcune modalità di accesso ai contributi istituzionali e la partecipazione ai bandi. Utili per finanziare i loro progetti.

Dopo la panoramica sulle attività del Villaggio SOS le due operatrici mi hanno portato a vistiare una casa-famiglia dove vive un’educatrice al momento con tre bambini di sei, sette e otto anni che in quel momento si stavano preparando per la scuola. Una casa linda e arredata dignitosamente e in modo funzionale, dava l’idea di una vera CASA, di un focolare. Anche la cucina e le camere erano pulite, ben tenute e arredate. Mi hanno accolto con grande ospitalità offrendomi ottimi buuz (tipico cibo mongolo) fatti in casa, niente a che vedere con quelli dei negozi: come paragonare in Italia ravioli industriali con quelli casalinghi. Infine, complimentandomi, mi sono congedato augurando il successo che meritano per l’impegno e la passione devoluta."

Giorgio, sostenitore di SOS Villaggi dei Bambini

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