Migranti - Grecia
– 08.10.2020
“Non avrei mai pensato che sarei stato in grado di studiare di nuovo”
Kourosh è arrivato l'anno scorso con la sua famiglia sull'isola di Lesbo dove ha vissuto nei campi profughi di Moria e KaraTepe. I suoi genitori hanno scoperto del programma educativo di SOS Villaggi dei Bambini a KaraTepe e hanno chiesto di iscrivere Kourosh.
Il mio nome è Kourosh. Ho 17 anni e vengo dall'Iran. È passato più di un anno da quando vivo nei campi profughi di Lesbo (prima a Moria e poi a KaraTepe). In questo momento, le condizioni di vita sull'isola sono davvero difficili, soprattutto per i bambini rifugiati.
Da un lato abbiamo a che fare con il COVID-19, che è molto pericoloso soprattutto nei campi profughi in cui è quasi impossibile mantenere le distanze dagli altri. Una delle mie maggiori preoccupazioni riguarda la mia istruzione. L'anno scorso, quando le scuole sono state chiuse, ho continuato la mia formazione online, ma preferirei continuare nella scuola vera e propria ed essere in contatto con i miei insegnanti e compagni di classe.
Negli ultimi mesi abbiamo anche avuto dei problemi con gli abitanti dell'isola che sono stanchi della situazione dei rifugiati a Lesbo e per molte persone qui non siamo i benvenuti. Vivere come rifugiato può essere molto frustrante e stressante: non sei mai sicuro della tua vita e del tuo futuro perché altre persone stanno decidendo per te.
In generale, l'istruzione è molto importante per me perché ho capito che indipendentemente da dove vivi, nel mondo di oggi è davvero difficile avere una vita dignitosa se non sei istruito.
Le mie materie preferite sono informatica, matematica e fisica. Ho iniziato il Liceo Scientifico in Iran e spero di diplomarmi come programmatore di computer. Qui in Grecia desidero continuare e finire quello che ho iniziato. Essere tornato a scuola e vedere altri ragazzi, mi fa sentire di nuovo a posto, mi aiuta a dimenticare la mia vita al campo e quello che ho passato. Studiare inoltre mi fa sentire di nuovo utile perché ho qualcosa da realizzare ogni giorno e mi aiuta a fuggire dalla vita noiosa del campo.
La cosa più difficile dello studio in un paese straniero è la lingua. Senza conoscere la lingua è davvero difficile andare d'accordo con i ragazzi e integrarsi nella classe. Questo è stato il mio problema l'anno scorso. Ma, per fortuna, quest'anno sono in grado di parlare meglio il greco, il che probabilmente mi renderà più facile comunicare con i miei compagni di classe.
Dopo così tante sfide, molto studio e l'aiuto di insegnanti straordinari, sono riuscito a entrare in una delle migliori scuole superiori di Lesbo e sono diventato ufficialmente uno dei primi rifugiati ad entrare in questa scuola. Se me lo avessi chiesto un anno fa, non avrei mai pensato che avrei potuto studiare di nuovo. Onestamente, è stato un viaggio davvero difficile. Ho affrontato molti ostacoli e mi sto preparando per quelle che mi riserva il futuro.
Tuttavia penso ne sia valsa davvero la pena, e se tornassi indietro nel tempo, farei la stessa cosa.
Kourosh è arrivato l'anno scorso con la sua famiglia sull'isola di Lesbo. Sono rimasti prima al campo profughi di Moria e poi si sono trasferiti al campo di KaraTepe. I suoi genitori hanno appreso del programma educativo SOS Villaggi dei Bambini a KaraTepe e hanno chiesto di iscrivere Kourosh. Era ovvio fin dall'inizio che Kourosh non aveva solo talento in matematica, ma era davvero ottimo studente. Il team SOS ha collaborato con il rappresentante del Ministero dell'Istruzione per far ammettere Kourosh in una scuola sperimentale di Lesbo. Kourosh, che ha voti eccellenti, ha sostenuto l'esame di ammissione in greco e recentemente ha scoperto di essere stato ammesso.