La malnutrizione puo’ essere diagnosticata attraverso segni clinici (per esempio deficit di micronutrienti) oppure l’antropometria (misure corporee, per esempio il rapporto peso/altezza). Si ha una grave emergenza nutrzionale quando il tasso di malnutrizione e’ superiore al 15% oppure al 10% con circostanze aggravanti, per esempio un’epidemia in corso. In un’emergenza umanitaria, un elevato tasso di mortalita’ infantile e’ molto spesso accompagnato da un alto livello di malnutrizione.
Secondo le Agenzie delle Nazioni Unite, nelle emergenze nei paesi in via di sviluppo si considera in 2.100 calorie al giorno il fabbisogno medio giornaliero. L’apporto lipidico deve costituire almeno il 17% dell’energia complessiva fornita dalla razione alimentare, e quello proteico almeno il 10-12%.
Per programmare le caratteristiche della razione media giornaliera e le modalita’ di approvvigionamento e distribuzione, e’ necessario essere in possesso di alcune informazioni: numero dei rifugiati e caratteristiche demografiche; attuale situazione nutrizionale; possibilita’ di macinazione dei cereali; abitudini alimentari dei beneficiari; capacita’ delle famiglie di preparare, conservare e trasformare gli alimenti; disponibilita’ di combustibile, utensili da cucina e recipienti; disponibilita’ in loco di generi alimentari; disponibilita’ di prodotti alimentari locali in vendita; facilita’ di accesso ai rifornimenti alimentari.
I generi forniti dal PAM (Programma Alimentare Mondiale) sono generalmente cereali, oli e grassi commestibili, legumi e altri alimenti proteici, alimenti composti, sale iodato, zucchero e biscotti iperenergetici. I generi forniti solitamente dall’ACNUR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) sono alimenti freschi di produzione locale, spezie e altri condimenti, te, latte in polvere e latte ad uso terapeutico.
Per quanto riguarda l’alimentazione infantile e i prodotti lattei, secondo il manuale dell’ACNUR l’alimentazione al seno e’ la soluzione migliore per i neonati e va incoraggiato il piu’ a lungo possibile. I problemi collegati all’utilizzo di omogeneizzati, ai prodotti lattei e ai poppatoi sono esacerbati in un’emergenza umanitaria. L’acqua potabile bollita e’ indispensabile ma raramente disponibile. Se non si puo’ evitare l’utilizzo degli omogeneizzati, cio’ deve avvenire in centri sanitari o nutrizionali, in condizioni strettamente controllate.
Durante le emergenze e’ necessario porre in essere Programmi Nutrizionali Selettivi per ridurre i livelli di malnutrizione e di mortalita’ nei gruppi a rischio. Questi programmi forniscono cibi integrativi e non sostitutivi rispetto al programma alimentare generale.
La lotta alla malnutrizione prevede una strategia che unisca la nutrizione selettiva all’assistenza sanitaria di base e alle cure mediche di emergenza.
Sono previsti i Programmi Nutrizionali Integrativi (SFP – supplementary feeding programme - ) generali, ovvero fornitura di elementi integrativi a tutti i componenti di uno specifico gruppo vulnerabile indipendentemente dal loro stato nutrizionale (per esempio vitamina A a tutti i bambini) e mirati, ovvero la riabilitazione a tutti coloro che soffrono di malnutrizione modica.
Vi sono anche i Programmi Nutrizionali Terapeutici (TFP - therapeutic feeling programme) che mirano a ridurre la mortalit’ tra i neonati e i bambini in tenera eta’, affetti da grave malnutrizione da carenza proteico-energetica. Solitamente la TFP viene praticata in centri nutrizionali presenti in ospedale o in ambulatorio.
La malnutrizione da carenza proteico-energetica costituisce solitamente il maggior problema sanitario e una delle principali cause di morte. Ne esistono numerose forme:
Marasma, grave deperimento del tessuto adiposo e della massa muscolare Kwashiorkov, gonfiore che inizia negli arti e nelle estremita’ inferiori (edema)
La carenza di vitamine e minerali possono causare invalidita’ prolungata e permanente , le forme piu’ diffuse sono:
Anemia causata da carenza di ferro. Si manifesta con pallore della pelle e delle palpebre, affaticamento, debolezza e fiato corto. Accresce rischi di emorragia, infezioni e mortalita’ puerperali. Aumenta la percentuale di neonati sottopeso. Pregiudica lo sviluppo cognitivo del neonato e del bambini.
Gozzo causato da carenza di iodio, cosi’ come una certa menomazione dello sviluppo intellettuale del bambino.
Xeroftalmia, cecita’, morte causate da carenza di vitamina A. Si manifestano con scarsa visione con luce fioca, secchezza della congiuntiva e della cornea, apparizione di una sostanza schiumosa sulla congiuntiva o annebbiamento della cornea.
Beriberi causata da carenza di vitamina B. Sintomi sono inappetenza, malesseri e debolezza grave, soprattutto nelle gambe. Puo’ anche causare una paralisi degli arti o tumefazioni in varie parti del corpo, arresto cardiaco e morte improvvisa.
Scorbuto provocato da carenza di vitamina C. Sintomi sono tumefazione delle gengive, articolazioni gonfie e dolenti, tendenza a coprirsi di lividi.
Pellagra provocata dalla carenza di niacina. Sintomi sono eruzioni cutanee sulle parti del corpo esposte alla luce solare, diarrea, turbe psichiche che portano alla demenza.
Bastano 20 centesimi per il vaccino del morbillo e altri centesimi per ago e siringa. Con 1 euro si puo’ vaccinare un bambino dal morbillo.
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