23.02.2014

Assicurare un'accoglienza di qualità

Il passaggio dall'assistenza istituzionalizzante a un’accoglienza in comunità educative o in case famiglia è una sfida europea. Si stima che più di 150.000 bambini vivano ancora in Istituto, assolutamente incompatibile con il principio di tutela dei diritti dei bambini oltre che emblema di un pessimo utilizzo del denaro pubblico. In collaborazione con l'UE e altri soggetti interessati, SOS Villaggi dei Bambini sta promuovendo “Un’accoglienza di qualità a livello europeo e nazionale”.

Uno dei più grandi successi del lavoro di advocacy di SOS Villaggi dei Bambini è stato che il Bilancio comunitario 2014-2020, adottato nel dicembre 2013, abbia individuato per la prima volta la de-istituzionalizzazione come obiettivo specifico, inserendolo tra le priorità di finanziamento per gli Stati membri dell'UE. Ciò significa che nei prossimi sette anni, i finanziamenti UE sosterranno la politica di chiusura degli istituti, lo sviluppo di alternative appropriate per i bambini e una prevenzione sull’allontanamento dei bambini dalle famiglie d’origine. L'impegno dell'UE giunge in un momento cruciale, in quanto gli Stati membri possono ora utilizzare il denaro dell'UE per colmare le politiche nazionali in cui i tagli sono stati consequenziali all’austerità.

Nel mese di gennaio, l'UE ha invitato gli Stati membri a pianificare e attuare investimenti utilizzando fondi europei, in stretta collaborazione con la società civile. La Commissione europea ha chiesto a SOS Villaggi dei Bambini, in qualità di membro Eurochild, di poter utilizzare le informazioni raccolte in Lettonia, Lituania, Estonia, Ungheria, Repubblica ceca e Romania per definire le priorità economiche sociali per questi Paesi in un’ottica di de-istituzionalizzazione.

SOS Villaggi dei Bambini ha appena lanciato in Italia il Manuale “Moving Forward”, con l’obiettivo di supportare tutti quegli attori interessati e coinvolti nell’attuazione delle Linee Guida ONU sull’accoglienza dei bambini fuori dalla famiglia d’origine.

“Nel nostro Paese gli Istituti sono illegali dal 2007. E’ stata la Legge 149 del 2001 che ne ha previsto la chiusura (entro il 31 dicembre 2006 ndr.) ma sono ancora tante le forme di accoglienza non rispettose dei diritti dei bambini, troppi i casi di allontanamento non giustificato, pochi i servizi di prevenzione che lavorano con le famiglie in difficoltà. I bambini e ragazzi fuori famiglia d’origine sono circa 30mila. Ci stiamo battendo affinché il Governo garantisca finalmente l’applicazione omogenea delle Linee Guida ONU sull’accoglienza etero-familiare. Dobbiamo avere standard di qualità validi per tutti su tutto il territorio nazionale” – ha detto Samantha Tedesco Responsabile Area Programmi e Sviluppo di SOS Villaggi Dei Bambini.