EVACUATO IL VILLAGGIO SOS DI MOGADISCIO
– 23.04.2007
EVACUATO IL VILLAGGIO SOS DI MOGADISCIO
23/04/2007 - A causa di un peggioramento della situazione a Mogadiscio, specialmente intorno al Villaggio SOS, le mamme e i bambini sono stati trasferiti al sicuro.
Domenica i bambini e le mamme del Villaggio SOS sono stati trasferiti fuori dal Villaggio a garanzia della loro sicurezza, essendosi intensificati i combattimenti intorno al Villaggio stesso.
Come testimoniato dal Direttore Regionale dell’Africa dell’Est, Wilhelm Huber, nell’area del Villaggio ci sono stati violenti combattimenti e pesanti bombardamenti nell’arco degli ultimi due giorni e “in accordo con la consuetudine somala di evacuare donne e bambini dalle zone di combattimento, abbiamo messo in sicurezza le nostre famiglie SOS.”
Huber ha aggiunto che tutte le mamme SOS e le zie SOS hanno insistito per tenere con sé tutti i loro bambini, mantenendo intatti i nuclei famigliari SOS. I bambini sono stati trasferiti presso le case di parenti e amici in zone non colpite dai combattimenti e i ragazzi, insieme con gli educatori, sono stati trasferiti in sistemazioni provvisorie ma sicure.
Sono tutti in regolare contatto con il management del Villaggio, che stanno ancora presidiando la struttura, in comunicazione con l’ufficio regionale di SOS Villaggi dei Bambini in Kenya.
La Scuola SOS Hermann Gmeiner e l’Asilo SOS sono stati chiusi per tre settimane per le vacanze scolastiche, e per questo motivo non sono presenti nell’area gli insegnanti e gli alunni.
Nel frattempo l’ospedale SOS si sta occupando dei feriti della guerriglia. Tuttavia, la maggior parte del personale medico SOS ha già lasciato l’ospedale, che è situato proprio sulla traiettoria dei bombardamenti: la loro sicurezza non poteva essere garantita.
I feriti vengono pertanto curati da altro personale medico, per la maggior parte non appartenente a SOS, e che probabilmente è schierato con i combattenti.
Wilhelm Huber ha evidenziato che le famiglie SOS torneranno al Villaggio quando la situazione sarà più sicura. “Crediamo che l’attuale situazione di precaria sicurezza intorno al nostro Villaggio durerà poco”, ha dichiarato, “e speriamo che le nostre famiglie possano presto tornare alle loro case. Le famiglie che ci stanno ospitando in questo periodo potrebbero un giorno diventare nostre ospiti se la scena dei combattimenti dovesse spostarsi dalla nostra zona alla loro.” E conclude: “Tutti i nostri collaboratori, i bambini e i ragazzi vanno encomiati per il loro coraggio.”
La situazione a Mogadiscio è sotto costante monitoraggio e le decisioni saranno prese sulla base di dettagliate informazioni e valutazioni fatte congiuntamente dai collaboratori sul campo e nell’ufficio regionale.