Il progetto Q4C è stato presentato al Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti del Fanciullo e utilizzato come base di discussione tra esperti governativi in un meeting dell’agosto 2006 a Brasilia.
In considerazione di questi sviluppi e della specificità dell’area Medio Orientale e Nord Africana, l’Ufficio regionale SOS per il Medio Oriente ha intrapreso con il Consiglio Arabo per l’Infanzia e lo Sviluppo (ACCD) e con la Lega Araba un progetto per lo sviluppo degli standard arabi per l’assistenza dei bambini fuori dal nucleo familiare biologico.
L’Alta Conferenza Araba sui Diritti del Bambino organizzata nel suo terzo appuntamento tenutosi a Tunisi nel gennaio 2004 ha evidenziato che oltre 18 milioni di bambini non sono registrati al momento della nascita.
Il dato mostra come il problema dei bambini nati fuori dal vincolo matrimoniale sia ancora di primaria importanza nei paesi arabi. Sono questi bambini ad essere abbandonati. In Egitto il numero di abbandoni è cresciuto fino a raggiungere il numero di 13.000 bambini all’anno.
Uno studio condotto dall’Al-Ard Center for Human Rights stima che il numero dei bambini di strada in Egitto sia di oltre 750.000. Il Consiglio Arabo per l’Infanzia e lo Sviluppo identifica i bambini di strada come la principale categoria di bambini, soli, privi delle cure familiari.
L’Islam non permette l’adozione. Per questa ragione molti degli Stati arabi hanno posto riserve sull’articolo 21 della Convenzione delle Nazioni Unite per i Diritti del Fanciullo. L’adozione è stata sostituita dalla “Kafalah”, che ha due significati: affido o sostegno economico del bambino.
Sfortunatamente, l’istituto nel senso classico del termine (un gran numero di bambini che condividono un unico dormitorio) è ancora considerato la prima soluzione per i bambini senza genitori
L’attuale mancanza di controllo su queste istituzioni ha destato le preoccupazioni degli esperti di diritto minorile: criteri di ammissione, qualità delle cure, polizze di protezione riguardo al rapporto tra servizi offerti ed effettive capacità del fornitore del servizio. Preoccupa lo scarso monitoraggio su chi effettivamente si occupa della custodia dei bambini.
In questo contesto, molti Stati dell’area medio orientale e nord africana stanno tentando di intraprendere una riforma nel settore dell’assistenza dei bambini costretti a vivere fuori dal nucleo familiare d’origine.
La riforma incontra le resistenze di molte istituzioni che si occupano della custodia dei bambini. C’è un incredibile bisogno di questa rinnovamento, ma la questione internazionale deve in questo caso essere analizzata in una prospettiva locale: potrebbe non trovare applicazione alla cultura del medioriente.
Durante il meeting tra SOS, Lega Araba e Consiglio Arabo per l’Infanzia, si è stabilito che:
• sarà tradotta in arabo una versione rivisitata delle linee guida per l’assistenza dei bambini fuori dal Nucleo Familiare d’Origine;
• la Lega Araba distribuirà il documento all’Alto Consiglio per l’Infanzia in tutti gli Stati arabi affinché sia considerato come documento base per lo sviluppo di linee guida arabe;
• la casistica riguardo le cause dell’abbandono dei bambini, gli interventi messi in atto, i criteri di ammissibilità, e quant’altro saranno raccolti dall’Alto Consiglio per l’Infanzia e da altre istituzioni; le Nazioni Unite in Libano hanno già autorizzato l’uso della loro casistica;
• un gruppo di lavoro regionale (previsto per l’inizio del 2007), a cui parteciperanno esperti di tutti i Paesi Arabi , dovrà presentare i casi raccolti, identificare le diverse prospettive del problema, ideare un piano strategico generale ed organizzare gruppi di lavoro.
L’auspicio è che il lancio di un progetto per elaborare standard arabi di assistenza all’infanzia fuori dalla famiglia biologica possa costituire la pietra miliare per armonizzare questo settore in Medio Oriente con lo spirito della Convenzione delle Nazioni Unite per i Diritti del Bambino.
Questo processo dà a SOS Villaggi dei Bambini l’opportunità di assumere un ruolo di guida per contribuire ad implementare i diritti dei bambini senza famiglia anche nel mondo arabo.
.