Mamme senza istruzione
– 01.08.2006
SENZA ISTRUZIONE
È praticamente impossibile per una mamma riuscire ad occuparsi dei suoi bambini se si trova in una situazione di grave povertà, se ha 5 o 6 figli da mantenere, non ha un'istruzione, vive in una baraccopoli e non può contare sull'aiuto della comunità o del padre dei suoi figli. Questa è la storia si Kusum, ma come lei, purtroppo, ci sono moltissime donne sole in India e nei paesi in via di sviluppo che condividono la stessa storia di miseria e sofferenza.
kusum ha 35 anni, sopravvive in una baraccopoli a Faridabad,
un sobborgo della capitale indiana New Delhi.
Lavora come aiuto domestico in 5 case per poter mantenere i suoi 5 figli, due ragazze e tre ragazzi.
“Cinque anni fa sono arrivata a Faridabad dal mio villaggio nativo in Bahar. Mio marito beveva sempre molto e non mangiava abbastanza. C’erano dei giorni in cui non avevamo nulla da mangiare a casa; quante volte i miei bambini andavano a letto senza aver mangiato niente….
Era molto difficile sopravvivere così e ad un certo punto decisi che dovevo fare qualcosa: cominciare a lavorare e diventare indipendente. Ho lasciato mio marito e il mio villaggio per andare a Faridabad con i miei figli, alla ricerca di un lavoro. Con un livello di istruzione molto basso non avevo molte opzioni disponibili: potevo lavorare come bracciante oppure come aiuto domestico.
Ho scelto la seconda.
Ogni giorno mi alzo alle cinque e preparo il cibo per il miei figli. Sveglio il maggiore che lavora in una fabbrica.
Dopo che è uscito di casa, preparo gli altri miei due figli per la scuola. Le bambine invece non vanno a scuola; Asha – la più grande – viene con me al lavoro e la più piccola invece rimane a casa.
Inizio a lavorare alle otto. Mi occupo della pulizia di cinque case. Mentre lavo i panni, Asha pulisce le stanze.Termino verso le due, poi torniamo insieme a casa per mangiare.
Non c’è tempo per rilassarsi dopo pranzo perchè devo andare a procurarmi l’acqua pulita al pozzo e lavare i panni. Nel corso della serata, di solito, sto con la mia famiglia e mi preparo per il giorno successivo.
Spesso penso che se avessi potuto avere un’istruzione avrei potuto prendermi cura meglio dei miei figli, dando loro una vita migliore e dando la possibilità di andare a scuola anche alle mie due bambine.
Ma guadagno solo 1.500 rupie al mese (circa 35$) e sto cercando di mettere da parte qualcosa per il matrimonio di mia figlia.
Ha già 16 anni e vorrei che si sposasse prima possibile”. SOS Villaggi dei Bambini cerca di rispondere alla situazione delle donne sole come Kusum che sono a rischio di abbandono dei propri figli, dando loro assistenza presso i Centri Sociali SOS e attuando diverse iniziative e programmi come quello di “rafforzamento delle famiglie”.
Anche in India, a Faridabad, è attivo questo programma nel quale è entrata da poco anche Kusum.
Il programma si rivolge alle donne in grave difficoltà economica, sole o con situazioni coniugali molto complesse, con figli a carico.
Il centro diventa per loro un punto di riferimento, offre sostegno psicologico, formazione e supporto economico per metterle nelle condizioni di provvedere ai loro figli e prevenirne l’abbandono.
In questo modo SOS lavora sulla comunità affinché si possa creare un senso di aggregazione e condivisione.Alle donne sole con figli si dà la possibilità di andare a lavorare lasciando i bambini presso le case comunitarie (asili gestiti da donne formate da SOS Villaggi dei Bambini); qui i piccoli trovano tre pasti equilibrati al giorno, assistenza sanitaria di base, sono seguiti e monitorati nella crescita.