SOS VILLAGGI DEI BAMBINI E GLI INTERVENTI IN SOMALIA
– 19.09.2006
SOS VILLAGGI DEI BAMBINI E GLI INTERVENTI IN SOMALIA
Anche se da circa 4 anni non si può parlare di guerra civile, la situazione in Somalia resta critica per la forte presenza di criminalità organizzata e di bande armate
L’auspicio è che si ritoni quanto prima il ritorno ad una vita normale, innanzitutto attraverso il disarmo dei gruppi armati, la ricostruzione delle scuole e del servizio sanitario nazionale, del sistema idrico e della rete stradale.
E’ la speranza che nutre una popolazione stremata da oltre un decennio di conflitto, da fame e malnutrizione, carestie e malattie endemiche. Grazie alla dedizione e al coraggio dei responsabili SOS, del personale locale e delle meravigliose suore della Consolata, l’attività è proseguita anche nel corso della lunga e sanguinosa guerra civile, iniziata nel 1991 con la caduta del dittatore Siad Barre .
SOS VILLAGGI DEI BAMBINI A MOGADISCIO
SOS Villaggi dei Bambini opera in Somalia dai primi anni 80, quando fu fondato il Villaggio SOS.
E’ l’unica organizzazione che vi è rimasta negli anni della guerra civile e dopo l’insuccesso della missione dei Caschi Blu dell’ONU ed il loro ritiro, nel 1994.
Il progetto SOS a Mogadiscio ha un grande significato per tutta la Somalia, come si evince anche dalle parole di Sheikh Hassan, Responsabile dell’Alta Corte Islamica della Somalia, una delle autorità giudiziarie del Paese :
“SOS è l’unica istituzione che negli ultimi 20 anni è stata presente in Somalia, nonostante la guerra civile. Che si è presa cura della popolazione, in particolare di donne e bambini, che maggiormente hanno bisogno di aiuto e di cure. Il Paese è molto grato per questo. L’idea di fondare SOS dopo la seconda guerra mondiale è stata geniale. Noi, in Somalia e in molte parti dell’Africa e del mondo, conosciamo la genialità del suo fondatore e ringraziamo il popolo austriaco e il popolo italiano e tutti coloro che contribuiscono al SOS. Grazie.”
E Claudio Croce, Responsabile dell’Ufficio di CoordinamentoRegionale di Nairobi, aggiunge
“E’ la stessa comunità somala che difende il lavoro di SOS e i suoi progetti”.
L’Ospedale
E’ l’unico presente a Mogadiscio con reparti di maternità, pediatria ed una clinica per bambini, molti dei quali malati di tubercolosi. E’ nato come ospedale di emergenza, riconvertendo i locali della vecchia Scuola Hermann Gmeiner. E’ aperto 24 ore su 24 ed offre assistenza e medicine gratuite. Ha una capacità ricettiva di 30.000 persone.
Il centro nutrizionale interno assicura inoltre un programma di distribuzione alimentare per i bambini denutriti.
Ogni giorno accedono all’ospedale non meno di 2.000 persone tra pazienti e accompagnatori e si stimano oltre 110.000 prestazioni all’anno. La maggior parte delle persone che ne usufruiscono vivono a Mogadiscio; il 30-40% provengono da tutta la Somalia, alcuni persino dall’Etiopia e dal Kenia.
In questo modo, SOS Villaggi dei Bambini si è guadagnata il rispetto della popolazione e delle autorità locali ed è conosciuto anche nei Paesi confinanti.
La scuola infermieri
Nasce dall’esigenza di fare fronte alla mancanza nel Paese di personale infermieristico, fuggito all’estero negli anni della guerra civile. La scuola è temporaneamente collocata all’interno dell’ospedale, è attiva dal 2002 e offre un’opportunità di lavoro a tanti giovani somali. Saranno loro, in futuro, a garantire assistenza di base e prevenzione igienico-sanitaria alla popolazione, recandosi nei villaggi e operando nelle strutture.
Ciò contribuirà notevolmente a ridurre i lunghi e penosi trasferimenti che migliaia di persone oggi affrontano per ricevere assistenza e cure. In questo modo, la Scuola contribuisce già alla ricostruzione di un sistema sanitario efficiente sul territorio.
Il programma didattico della Scuola Infermieri
Il corso ha la durata di tre anni ed è suddiviso in parti teoriche e pratiche. Agli allievi vengono impartite nozioni di base di anatomia, fisiologia, nutrizione, pediatria, microbiologia, parassitologia, psicologia e antropologia sociale. Si studiano malattie del sangue e tropicali, immunologia e medicina generale. Particolare attenzione viene posta alle malattie cardiovascolari e alla tubercolosi, tipica della zona, che colpisce soprattutto i bambini.
Dalla scuola escono infermieri diplomati, pronti ad operare in qualsiasi campo, avendo ricevuto un’adeguata preparazione in tecniche di assistenza ai pazienti e appreso nozioni di ostetricia e ginecologia che consentono loro di operare anche nella clinica pediatrico-ginecologica SOS. Oggi la scuola può contare circa 80 studenti.
Il Villaggio SOS
E’ stato fondato con il preciso mandato di prendersi cura dei bambini orfani, abbandonati e in condizioni di grave disagio. Accanto al Villaggio si trovano l’asilo e la scuola primaria che, negli anni della guerra civile, venne trasformata in ospedale d’emergenza per i feriti di guerra e di chiunque avesse avuto bisogno di assistenza medica.
Le Scuole
SOS Villaggi dei Bambini è attiva anche nel campo dell’educazione e dell’istruzione, con scuole primarie e secondarie che contano 700 allievi all’anno. Molti di loro sono impegnati nel recupero degli anni di studio persi durante la guerra.