UNA RICERCA DI SUOR LEONELLA NEL DISTRETTO DI KARAN, MOGADISCIO
– 22.09.2006
UNA RICERCA DI SUOR LEONELLA NEL DISTRETTO DI KARAN, MOGADISCIO
Vi proponiamo una ricerca condotta da Suor Leonella nel distretto di Karan, Mogadiscio, per conto dell'Ospedale SOS in collaborazione con l'Associazione degli Infermieri Somali (SOPNA). La ricerca è stata tratta dal sito del Dr. Pino Bollini, medico volontario in Africa, che ha trascorso diverso tempo con Suor Leonella presso l'Ospeale SOs di Mogadiscio.
Il Dipartimento della Salute SOS in collaborazione con l’Associazione degli Infermieri Somali (SOPNA), hanno condotto un’accurata valutazione delle condizioni di vita della popolazione di Karan che, con i suoi 5 sotto-distretti, è uno dei 16 quartieri nei quali è suddivisa la città di Mogadiscio. Karan è sicuramente rappresentativo delle condizioni dell’intera città. Lo studio, tecnicamente corretto, fotografa la cruda realtà, dimostrando quanto questa sia ancor più deteriorata di quanto fino ad oggi si sia immaginato.
Riportiamo sinteticamente i principali risultati.
L’area è soggetta a scontri armati tra bande di miliziani che se ne contendono il protettorato. Non vi sono scuole di alcun genere, eccetto che private ed onerose.
Piccoli sgangherati pulmini effettuano, a pagamento, il trasporto tra i numerosi “check-point” ove, in ognuno, i miliziani esigono tangenti, con facili esecuzioni in assenza di pagamento. Vi è qualche stazione radio privata e qualche giornale locale prodotto in fotocopia.
Vi sono compagnie telefoniche private, tra loro antagoniste, ed una compagnia che assicura i collegamenti satellitari internazionali. La televisione satellitare riceve programmi internazionali da tutto il mondo.
P>La popolazione:
Popolazione inferiore ai 5 anni, nonostante l’alto tasso di mortalità che la colpisce, è del 24,3 %, contro il dato atteso del 17 %.
Popolazione 0-24 anni = 78%, contro l’atteso del 57%
Popolazione 25-60 anni, sulla quale ricade il sostentamento dei giovani e dei vecchi, = 21,4 %;
ma considerando il solo sesso maschile, non va oltre al 17,3 %
Popolazione 46-60 anni = 2,3 % . Generazione deceduta in guerra o fuggita all’estero.
Popolazione oltre i 60 anni = 0,7 %
L’attuale generazione che vive a Mogadiscio, ha praticamente perso due fascie generazionali di età: quella produttiva dei giovani e quella degli anziani che detengono i valori tradizionali, religiosi e culturali. Perdendosi queste generazioni, cresce l’anarchia e l’intolleranza.
Condizioni socio-economiche:
Famiglia:
Famiglie, ove è presente la sola donna; vedova o ripudiata, = 15,2 %
Bambini con:
-alimentazione inadeguata 75,1 %
-sottonutriti 49,4 %
-severa malnutrizione incompatibile con la sopravvivenza 13,4 %
Adulti con:
-alimentazione inadeguata: 63,3 %
-sottonutriti 31,4 %
-severa malnutrizione incompatibile con la sopravvivenza 9,7 %
-il solo 3,10 % delle famiglie possiede un qualche pezzo di terreno coltivato
-7,8 % possiede animali domestici: 91,3 %, di questo misero 7,8%, possiede galline e l’8,7 % capre e pecore
-27,6 % degli intervistati ammette di non avere fonti di sostentamento;
-altri elencano una varietà di attività nelle quali è ben evidente la fantasia e la creatività ma anche l’improbabilità di significativi successi, visto lo scarso potere di acquisto che ha la collettività.
Tuttavia, esprimono l’orgoglio ed il desiderio di mantenere la propria dignità e di migliorare le condizioni di vita. Vi sono impiegati negli alberghi; venditori ambulanti di acqua; pescatori; artigiani; capi religiosi. L’aiuto alla sopravvivenza giunge dalla tribù di appartenenza e da familiari che vivono all’estero.
Nel 71 % dei casi, uno o più membri della famiglia, masticano il kat e nel 81,6 % usano tabacco.
Acqua
L’uso dell’acqua è ridotto all’estremo essenziale per sopravvivere
-23,1 % della popolazione acquista l’acqua salata proveniente dai pozzi;
-73,1 % acquista acqua dai venditori ambulante. Non è salata ma più costosa di quella dei pozzi
-3,8 % utilizza acqua potabilizzata che è altamente costosa
Rifiuti:
bisogni fisiologici: oltre il 12 % a “cielo aperto” 87, 4 % delle abitazioni è dotato di latrine, a 5-14 metri e più di distanza, e delle quale il 12% è per uso collettivo di più case.
Il 93,3 % delle latrine è a tipo “turca” (buco-caduta) e solo il 6,1 % è dotato di possibilità di appoggio a sedere.
Nell’81 % dei casi non vi è la possibilità di copertura-chiusura del buco. Solo il 54,2 % delle latrine è in accettabili condizioni di pulizia. La mancata copertura o pulizia comporta: cattivi odori, facilita la presenza di mosche ed altri vettori scoraggiando così l’uso della latrina da parte della popolazione.
Solo il 31, 9 % delle latrine è dotata di un buco a misura a garantire la sicurezza dell’uso in sicurezza anche per i bambini piccoli.
Altri rifiuti:
38,5 % delle famiglie, li abbandonano in giro 31,2 %, li brucia 2,6 %, li getta in apposite buche, peraltro, non protette.
Abitazione
61,7 % sono strutture provvisorie
38,3 % sono strutture permanenti che necessitano di significativa manutenzione straordinaria
72 % con tetto in lamiera fatto con materiali di recupero
23,8% con tetto in paglia
55,1 % con pavimento in cemento
37 % cucina in casa;
49,4 % all’esterno su tre sassi o usando il classico “jikos”
Solo il 13 % delle case è dotato di una cucina separata costruita all’esterno
92 % dei punti fuoco, non hanno protezioni contro gli incidenti domestici, in specie dei bambini
Educazione:
-89 % dei bambini non ha educazione scolastica.
Questa è la generazione che dovrà ricostruire la Somalia.
-solo il 4% degli uomini ed il 2,8 % delle donne, sono gli adulti che hanno completato le scuole secondarie
-0,80 % ha avuto una formazione professionale
-0,80 % sono capi religiosi
Partorire:
20,4 % presso l'Ospedale SOS
74,8 % delle donne partoriscono a casa,
assistite:
36,7 % da ostetriche di villaggio;
31,9 % da donne anziane; 29,3 % da amiche;
3,1 % da infermiere Nel 71,1 % dei casi l’allattamento al seno è limitato a soli 2-5 mesi
Vaccinazioni bambini inferiori ai 5 anni:
BCG = 35,2 %
Polio 3 dosi = 27,9 %
DPT 3 dosi = 16,2 %
Morbillo = 4,9 %
Malattie:
Tutte quelle tipiche dei contesti di estrema povertà e di mancanza di igiene di vita.
-diarrea;
il colera è endemico,
La diarrea è la più elevata causa di malattia nei bambini e viene contratta più volte all’anno dall’ 80,5 % dei bambini;
causata da:
malnutrizione;
cibo contaminato;
acqua insalubre;
condizioni delle latrine;
sporcizia nell’ambiente di vita;
curata da:
65,3 % auto trattamento;
16,4 % curatori tradizionali;
12,1 % capi religiosi;
6,2 % personale sanitario qualificato
-malattie della pelle, in prevalenza scabbia e funghi:
73,8 % dei bambini
17,8% degli adulti
-malaria con ripetuti attacchi più volte all’anno,
bambini 51,9 %
adulti 45,7 %
Curata nel 54,3 % dei casi con auto trattamento in modo non corretto e con farmaci provenienti dall’estero. Zanzariere non utilizzate per l’inaccessibile costo. Presenti le patologie correlate alla malaria.
-infezioni delle basse vie respiratorie colpiscono, più di una volta,
il 57,5 % dei bambini ed
il 10 % degli adulti
cause:
malnutrizione con carenza vitamine;
ripetuti episodi di diarrea, malaria e altre patologie;
insufficienti condizioni igieniche:
- 61 % della popolazione vive in case con strutture temporanee che non proteggono da vento, umidità, pioggia tropicale a carattere torrenziale
- 37 % delle persone cucina in casa con fuoco tradizionale che genera fumo
- 23,8 % delle case sono coperte da paglia sulla quale il fumo ed i vapori della cucina generano scorie tossiche.
La mortalità per queste patologie incide per il 12,6 % di tutti i decessi. Di questa il 7,4 % riguarda i bambini sotto ai 5 anni.
L'85 % dei decessi avviene nelle abitazioni.
-tubercolosi, in prevalenza nella sua manifestazione polmonare, viene riscontrata nel 32,8 dei casi inerenti i bambini e nel 5,1 % negli adulti. Le difficoltà diagnostiche; il basso livello di protezione raggiunto dalle vaccinazioni e la promiscuità di vita tra infetti e sani, lasciano ritenere più elevato di quanto riscontrato il reale numero della popolazione affetta.
Alla luce dei risultati di questo lavoro, appaiono maggiormente comprensibili i dati che emergono dall’opera condotta dall’ Ospedale di Emergenza di SOS-K.
Nonostante l’impressionante numero di prestazioni, 2.086 al giorno, i dati rappresentano sicuramente SOLO la punta di un immenso iceberg di miseria.
Povertà fisica e spirituale che ha raggiunto livelli inimmaginabili di disumanità