Villaggi SOS – 24.08.2018

Una casa in cammino: da Trento sul cammino di Santiago

5 educatori, 4 ragazzi e un volontario del servizio civile, 261 chilometri a piedi e un viaggio indimenticabile

Quest' estate i ragazzi e le ragazze della Casa 6 del Villaggio SOS di Trento hanno intrapreso il Cammino di Santiago: questo è il loro diario di viaggio.



Questo è il racconto della Casa 6 del Villaggio SOS di Trento: 5 educatori, 4 ragazzi e un volontario del servizio civile. Insieme quest’estate hanno intrapreso una fantastica avventura, percorrendo 261 km a piedi con lo zaino in spalla lungo le strade del Cammino di Santiago.

Era gennaio quando alla Casa 6 del villaggio SOS di Trento si decideva di percorrere le prime 12 tappe del cammino di Santiago. All’inizio è stato un collega a lanciare il sasso, trovando in noi un po’ di timore, ma soprattutto grande entusiasmo: l’idea di intraprendere, ragazzi ed educatori insieme, una tale avventura ha subito elettrizzato tutti. Il nostro piccolo cammino dentro al grande cammino della vita ha avuto inizio proprio da quel giorno, quando ci siamo resi conto che volevamo buttarci in questa indimenticabile avventura.

Come ci siamo riusciti? Con un po’ di inventiva e tanta buona volontà, fin dal primo giorno. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo pensato ad autofinanziarci il viaggio. L’occasione si è presentata alla festa dei 55 anni del Villaggio Sos di Trento, tenutasi lo scorso 16 giugno, durante la quale abbiamo venduto diversi lavoretti prodotti con le nostre mani.

Siamo alle porte di luglio, pronti per affrontare le 12 tappe di cammino che ci porteranno da Saint Jean Pied De Port (Francia) fino a Burgos (Spagna), la nostra meta finale.

Finalmente il tanto atteso 11 luglio è arrivato: sono le 08 e 30 di mattina e la casa 6 è pronta per la partenza! Si respira aria di grande entusiasmo e tutti fremiamo, non vediamo l’ora di metterci in cammino; salutiamo i due piccoli di casa, che vista la giovane età non potranno seguirci.

Zaino in spalla, panini in mano e tutti a scattare la foto con il direttore prima della partenza. Saltiamo in macchina, direzione Bergamo: la felicità è tanta, ad accompagnarla per alcuni c'è anche l'euforia del primo volo. Le emozioni sono alle stelle: la voglia di arrivare, di conoscere, di scoprire e allo stesso tempo la paura di non essere all'altezza nell’intraprendere questa nuova sfida che ormai è alle porte. Alle 17:00 atterriamo a Lourdes e dopo due ore di pullman arriviamo a Saint Jean Pied De Port. Ci fermiamo a dormire in un ostello e mettiamo il primo timbro alle nostre “credencial”, che saranno il nostro passaporto lungo tutto questo particolare viaggio. Ogni giorno aggiungeremo un nuovo timbro su questo “libretto del pellegrino” che certificherà e ci ricorderà il nostro passaggio in ogni tappa.


Da qui in avanti il nostro cammino sarà caratterizzato dalla sveglia che suona tra le 4:00 e le 5:00 del mattino; da lunghe camminate all'alba, con la loro atmosfera unica; da doppie colazioni per la gioia dei ragazzi; da lavaggi dei propri vestiti appena arrivati negli “albergue” e pisolini pomeridiani per “sopravvivere” alla stanchezza; da inaspettate visite a monasteri; da piedi stanchi e doloranti e dalla preparazione di cene con momenti di riflessione tutti insieme. Condividiamo la strada con tanti altri pellegrini che incontriamo lungo il percorso: “buen camino” ci diciamo a vicenda, non ci conosciamo ma c’è un filo che ci collega, un viaggiare che viviamo con lo stesso spirito. Persone diverse che, nonostante la lingua, la provenienza, l’età, il sesso, sono tutte uguali: pellegrini, legati dalla fatica del cammino, senza etichette e senza barriere.

Percorriamo in media 23 chilometri al giorno su sentieri incantati: campi di girasoli, distese di grano, orzo e farro, papaveri, boschi, cipressi e querce. A dominare è la natura incontaminata che ci avvolge e ci fa sentire parte di sé, regalandoci emozioni e scenari mozzafiato.


 

Dopo 12 tappe ce l’abbiamo fatta e siamo arrivati a Burgos! Tante sono le cose che potremmo raccontare e troppe sono le emozioni che questo viaggio ha regalato ad ognuno di noi per riuscire a descrivere tutto ciò che un’esperienza come il Cammino di Santiago sa dare. Sicuramente rimarrà per tutti noi un momento unico e indimenticabile, vissuto in completa condivisione tra ragazzi ed educatori: quella che si è creata è una dimensione in cui i dolori – fisici e morali – si mescolano alle gioie, allo stupore ai sorrisi e alle risate, e in cui tutte le emozioni si fondono per imprimersi indelebili nei nostri ricordi!