I laboratori esperienziali pensati, progettati e implementati sul campo, sono stati costruiti attorno alla metodologia modulata sulla tecnica del TeamUp, perché è risultata essere la più efficace nei contesti come quello dell’Hub caratterizzato da altissimi livelli stress e incertezza. L’obiettivo degli incontri è lavorare sulle life skills riguardanti la capacità di gestire lo stress, il potenziamento dell’assertività e del rispetto per l’altro. Oltre a questi temi principali, le attività hanno consentito il rafforzamento di competenze trasversali dei ragazzi, quali la collaborazione, la fiducia in sé stessi e negli altri e la capacità di attingere a forme alternative di comunicazione aggirando gli ostacoli linguistici.
Ad oggi risultano presenti all’interno del centro governativo di Sant’Anna, circa 100 MSNA, per i quali, a seguito anche di varie segnalazioni inoltrate da diversi attori del territorio tra cui SOS Villaggi dei Bambini, la Prefettura Territoriale ha aperto un tavolo istituzionale ad hoc, al quale partecipa la Regione Calabria, i due comuni confinanti, Isola di Capo Rizzuto e Crotone, diversi esponenti di associazioni del territorio e un nostro rappresentante.
Tra le centinaia di migliaia di migranti sbarcati negli ultimi anni sulle coste italiane, i Minori Stranieri Non Accompagnati sono particolarmente a rischio. Vengono spesso da situazioni familiari difficili e da un viaggio traumatico, e c’è il pericolo che, di fronte alle difficoltà che si trovano ad affrontare una volta sbarcati, sviluppino risposte mentali, psicologiche e sociali negative.
Per fortuna, l’esperienza ci ha insegnato che la maggior parte di loro, se adeguatamente aiutati, reagisce positivamente. Per questo abbiamo deciso di sviluppare un Programma di supporto psicologico e sociale dedicato ai MSNA, e lo abbiamo avviato a Crotone - uno dei principali porti di arrivo di flussi migratori in Italia - per poi estenderlo a tutta la Calabria.