SOS Villaggi dei Bambini – 31.08.2020

Un'estate diversa al SOS Summer Camp

Ogni anno migliaia di bambini e ragazzi dai Villaggi SOS di tutta Europa si ritrovano a Caldonazzo (TN) per passare la loro estate insieme. Quest'anno non è stato possibile, ma i bambini e ragazzi che accogliamo in Italia hanno comunque trascorso un'estate divertente e stimolante al SOS Summer Camp

Ogni anno migliaia di bambini e ragazzi dai Villaggi SOS di tutta Europa si ritrovano a Caldonazzo, in provincia di Trento, dove passano la loro estate al SOS Summer Camp. È un momento di festa e incontro per tutti: qui i bambini passano settimane divertenti e serene tra lago, montagna, falò all’aperto e giochi. Un vero momento di arricchimento per tutti, con i ragazzi che imparano a conoscere culture lontane e di anno in anno ritrovano i loro amici da tutta Europa.

Quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19 tutto questo non è stato possibile. Ma noi di SOS Villaggi dei Bambini abbiamo voluto che l’estate dei ragazzi fosse comunque speciale, nel rispetto della sicurezza di tutti e soprattutto delle norme vigenti; anche quest’anno quindi, le porte del SOS Summer Camp si sono aperte per ospitare i bambini e ragazzi che sosteniamo in Italia.

Da luglio ad agosto 2020, abbiamo collaborato fianco a fianco con lo staff del SOS Summer Camp per garantire un’estate serena ai bambini, ragazzi e mamme accolti nei nostri Villaggi SOS di Ostuni, Saronno e Vicenza e nel Programma SOS di Torino per un totale di 95 bambini e 28 adulti.

I provvedimenti di protezione degli ultimi mesi hanno limitato fortemente la libertà di bambini, ragazzi e adulti. In particolare la chiusura delle scuole e la sospensione delle attività ricreative in presenza hanno impedito ai più giovani di incontrare i propri coetanei e di giocare all’aperto, causando forte stress e restrizione della propria libertà di espressione.

SOS Villaggi dei Bambini, quindi, si è attivata per offrire ai bambini e ragazzi attività educative che rispettassero le norme di distanziamento, prevedendo, per ogni casa presente nel SOS Summer Camp di Caldonazzo, specifiche attività e facilitatori, dotati di mascherina e di tutti i dispositivi di sicurezza del caso. Abbiamo ideato e messo in atto tre laboratori tematici: Team Up, che già abbiamo applicato in Calabria e a Saronno, Teatro e Circo. L’obiettivo di queste attività è stato quello di supportare bambini e ragazzi nell’espressione delle emozioni, ma anche la relazione con i coetanei e la creatività.

Team Up è un intervento di supporto psico-sociale che abbiamo già applicato in altri contesti e che a Caldonazzo ha preso vita grazie ai nostri operatori Marco, Aouatif e Francesca in collaborazione con War Child Olanda che ha inviato in Italia l’operatrice Katia Verrault. Team Up ha come obiettivo il miglioramento del benessere fisico e mentale di bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni e consentire agli adulti che si prendono cura di loro di rilevare eventuali comportamenti problematici. Le attività ludico-motorie, facilitate da professionisti qualificati in sessioni di 60/90 minuti, sono basate su un linguaggio non verbale e sull’apprendimento attraverso la pratica.

Il laboratorio teatrale, condotto da Giulia, ha dato la possibilità a bambini e a adulti di incontrarsi in modo autentico e libero, facendo emergere sentimenti ed emozioni attraverso attività d’improvvisazione, sviluppando auto-consapevolezza e riscoprendo il contatto con il proprio corpo. In questo modo, i bambini sono stati liberi di esprimersi, stimolando ed allargando i propri meccanismi creativi e comunicativi.

Nicoletta, Saverio, Enrico e Stefano infine hanno dato vita al laboratorio circense, organizzato dagli artisti professionisti dell’associazione Circo in Valigia. È stato un modo divertente e stimolante per imparare coordinazione, equilibrio e agilità, attraverso attività di acrobatica aerea, equilibrismo, giocoleria e clownerie. I bambini, divertendosi, hanno sperimentato così un nuovo modo per gestire le emozioni e lo stress, sviluppando senso critico, creatività ed empatia.

È stato possibile, così, trasformare un’esperienza traumatica in un’occasione di crescita e di arricchimento da cui uscire più sicuri di sé.

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