Immagina di crescere dei bambini in una zona di guerra e di essere costretto a lasciare la tua casa, non una, ma ben due volte. Immagina ora di crescere 35 bambini in un periodo di tempo lungo 40 anni.
Queste sono le storie di due educatrici SOS, Salam Khalaf dalla Syria e Chandra Kala Thapa dal Nepal, vincitrici del premio Helmut Kutin.
“Gli scorsi otto anni in particolare mi hanno fatto capire quanti bambini in Siria stanno soffrendo e quanto sia importante che tutti noi restiamo uniti per salvarli” dice Salam mentre ritira il suo premio alle festa per il 70esimo anniversario di SOS Children’s Villages lo scorso 2 luglio.
L’altra vincitrice, Chandra, è tra le educatrici SOS che hanno lavorato più a lungo a SOS Children’s Villages a livello globale.
Il Premio Helmut Kutin, così chiamato in onore dell'ex presidente dell’Associazione, è stato istituito in onore dell’impegno e della dedizione degli educatori SOS. Nel 2018, circa 6500 famiglie SOS si sono prese cura di oltre 45 mila bambini e ragazzi in 559 Villaggi SOS di tutto il mondo.
Cambiare il “piccolo mondo” dei bambini
Salam ha aiutato i suoi bambini fuggendo con loro durante il conflitto siriano. Nel 2012, è stata costretta a lasciare insieme ai bambini il Villaggio SOS in cui stavano a causa della sempre più dilagante violenza ad Aleppo; ha aiutato i bambini a reagire e a ricrearsi una nuova vita nel Villaggio SOS di Damasco. Gli scontri e le bombe l’hanno costretta insieme ad altre educatrici a fuggire di nuovo, ma fortunatamente sono potute ritornare il mese successivo.
“Forse non possiamo cambiare quello che sta succedendo in questo mondo, ma possiamo cambiare il piccolo mondo di molti bambini vulnerabili, mostrando loro amore e protezione. È incredibile come i più piccoli atti di cura possano aiutarli e cambiare completamente la loro vita.”
Chandra ha trascorso più di 40 anni a occuparsi dei bambini del Villaggio SOS di Gandaki, in Nepal. È arrivata nel Villaggio SOS quando aveva solo 20 anni e da quel momento in poi ha cresciuto più di 35 bambini, inclusi i 9 che attualmente vivono con lei. Sette di questi bambini erano neonati, quando lei li ha presi in cura. È anche una vera e propria guida nel suo Villaggio SOS, dove è un punto di riferimento per le altre educatrici e le aiuta nella loro formazione e crescita professionale.
“Essere un’educatrice SOS da 40 anni mi ha fatto capire quanto siano fondamentali i genitori nel dare forma al futuro dei loro bambini. Siamo guide per ogni bambino. Mostriamo a loro la giusta via e li guidiamo per percorrerla. Con amore e affetto, li facciamo sentire a casa, li aiutiamo a rendere più semplice il loro viaggio verso l’indipendenza e a lasciare indietro il loro dolore”.