Sostegno familiare - Perù
– 07.07.2020
Violenza domestica: una minaccia incombente in Perù
Proprio come è successo in Italia, il lockdown sta costringendo migliaia di persone a convivere con la violenza: ecco cosa stiamo facendo per aiutare queste famiglie
L'allarmante tasso di violenza domestica in Perù rappresenta uno dei motivi principali per cui i bambini vengono separati dalle loro famiglie. SOS Villaggi dei Bambini Perú lavora per riunire le famiglie attraverso programmi studiati per affrontare le cause profonde della violenza.
Scopri come puoi aiutarli
In una società come quella peruviana con ruoli di genere profondamente tradizionali, c'è un forte squilibrio di potere tra uomini e donne: la violenza è spesso tollerata e persino giustificata nelle famiglie. L'anno scorso, nel Paese sono stati registrati oltre 200.000 casi di violenza domestica, uno dei tassi più alti in America Latina. Il Ministero delle pari opportunità peruviano stima che il 70% dei bambini accolti fuori famiglia sono stati vittime di abusi fisici, sessuali o psicologici.
"Nella maggior parte dei casi, le donne hanno vissuto la violenza in casa fin da piccole e per loro è normale. Questo porta ad una forte rassegnazione, incapacità di agire, bassa autostima e mancanza di consapevolezza di ciò che sta accadendo", afferma Stephany Orihuela, un specialista in protezione dell'infanzia e psicologo presso SOS Villaggi dei Bambini Perú. "Questo ha gravi effetti sul comportamento dei bambini, come problemi emotivi, rendimento scolastico basso e normalizzazione della violenza".
Proprio come è accaduto in Italia nei mesi del lockdown, anche in Perù la violenza è in aumento da quando le famiglie sono costrette a rimanere a casa a causa della pandemia di Coronavirus. In un solo mese oltre 30.000 chiamate hanno inondato la linea telefonica di assistenza nazionale per la violenza domestica.
"L'incertezza e lo stress dovuto alla situazione economica possono portare ad un aumento della violenza e le limitazioni imposte costringono le famiglie a convivere con persone violente, il che può causare danni irreparabili alle vittime", afferma Orihuela.
Un approccio olistico
In collaborazione con i leader della comunità, SOS Villaggi dei Bmabini Perú promuove quelle che chiama "comunità protettive" in cui le persone vengono educate ad identificare i casi di violenza domestica nel loro quartiere e informare il team di SOS Villaggi dei Bambini.
"Se l'incolumità di una persona sono a rischio, il nostro personale presenterà una denuncia alla polizia", afferma Paola Olivera, del programma di rafforzamento famigliare. "In altre situazioni, meno gravi e allarmanti, il team di SOS lavora in collaborazione con le istituzioni per aiutare la famiglia".
Il lavoro individuale e la consulenza psicologica cercano di rispondere ai bisogni di ogni famiglia. SOS Villaggi dei Bambini Perù offre supporto per consentire alle donne di diventare economicamente indipendenti, parallelamente lavorano con i bambini per alleviare i traumi e insegnare modalità di relazioni interpersonali sane.
SOS Villaggi dei Bambini Perù prganizza anche dei seminari denominati "Paternità attiva", dedicati agli uomini. L'obiettivo è quello di ridefinire le idee di mascolinità e del ruolo di un uomo nella famiglia. Il team di SOS propone strategie creative per rendere questi seminari più interssanti per gli uomini, permettendo loro di solidarizzare e confrontarsi anche in modo informale, ad esempio organizzando delle partite di calcio dopo ogni incontro.
"Circa il 90% dei padri che frequentano i seminari ammette di diventare violenti con i propri partner e figli", afferma Olivera. “L'idea di questi seminari è cambiare il loro modo di concepire la paternità e il ruolo di capo-famiglia, dando loro gli strumenti per comprendere come funziona una famiglia sana. Finora abbiamo ottenuto risultati notevoli". Nel 2019, oltre 300 padri hanno completato il programma di paternità attiva mostrando un cambiamento concerto nel loro comportamento a casa.
La violenza domestica durante il lockdown.
I consulenti familiari di SOS Villaggi dei Bambini rimangono vigili per continuare il loro lavoro di sensibilizzazione durante il lockdown. Sebbene le donne possano uscire di casa per presentare una denuncia della polizia o chiamare la linea telefonica anti-violenza, anche questi semplici gesti possono risultare impossibili con l'aggressore presente in casa 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Riconoscendo che lo stress per le famiglie aumenta il rischio di violenza, i consulenti familiari SOS sono in costante comunicazione con le famiglie per fornire loro supporto emotivo e psicologico.
"Abbiamo anche avviato la terapia psicologica telefonica per le famiglie più vulnerabili e che necessitano di ulteriore supporto emotivo", afferma Olivera. "Insieme ai consulenti familiari, possiamo identificare se ci sono segni di violenza su donne o bambini".
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